“Otto”, la Mercedes Classe G che ha girato il mondo in 26 anni

Giorgio Dall'Olio
29 Maggio 2015
20 Foto

Sarà esposta al pubblico al Museo dell’Automobile di Torino “Otto”, la Mercedes protagonista di quest’avventura.

Sarà esposta al pubblico al Museo dell’Automobile di Torino “Otto”, la Mercedes protagonista di quest’avventura.

È all’età di 51 anni, poco dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, che Gunther Holtorf decide assieme alla moglie di partire per un viaggio in automobile, partendo dal suo paesino in Baviera e con l’idea di arrivare in Sudafrica. Dopo aver valutato le (poche) alternative, le une con problemi di pezzi di ricambio, le altre decisamente poco confortevoli, la decisione cascò sul Geländewagen di Mercedes-Benz, all’epoca in produzione da appena dieci anni, motorizzato con lo storico “300 D”, un 3.0 5 cilindri in linea aspirato a Gasolio da 88 CV.

A bordo della sua Classe G oltre quattrocento pezzi di ricambio di qualsiasi tipo, da viti, pneumatici e serrature di scorta, un fornello a gas e un materasso con posto per due persone, più tutto l’essenziale per far cominciare questa avventura. L’idea di tornare a casa una volta giunti in Sudafrica, dopo innumerevoli avventure nell’intero continente ed alcune modifiche a “Otto”, come ad esempio regalare il condizionatore che continuava a dare problemi a un abitante della Namibia, viene abbandonata a favore… di mettere l’auto su una nave e spedirla in Sudamerica, dove Gunther aveva già lavorato per degli anni nella sua posizione di dirigente Lufthansa. Da lì il viaggio prosegue verso Nord, girando tutto il continente passando da Messico, Stati Uniti d’America, Canada… e nuovamente verso sud, finché ormai il virus del viaggio non lo porta, sempre assieme a sua moglie, a esplorare anche l’Oceania.

Dopo Australia e Nuova Zelanda inizia con il suo secondo lavoro, un’opera inimmaginabile anche con gli strumenti che abbiamo a disposizione al giorno d’oggi: gli viene affidata la creazione di una cartografia stradale dell’Indonesia, inesistente fino a quei giorni. n unico dato per rendere (vagamente) l’idea: Jakarta, la capitale, ha trenta milioni di abitanti – esattamente quanto l’intero Canada. Questo lavoro lo terrà impegnato anche mentre proseguirà il giro del mondo (ritornerà spesso in Indonesia), passando attraverso l’Asia e vivendo paesi come India, Cina… ma anche Myanmar e la Corea del Nord, in cui sarà il primo ad avere il permesso da parte del dittatore dell’epoca, Kim Jong-Il, di attraversare il paese con un veicolo straniero.

La Classe G passerà anche per Russia, con tanto di Siberia, Giappone, tutti i paesi europei e del medio Oriente prima di ritornare in Germania nel 2014, anno in cui l’avventura volgerà verso il termine, assieme al figlio data la scomparsa della moglie Christine cinque anni prima.I Paesi non visitati si possono contare sulle dita di una mano, credo monca: il Chad e la Somalia per motivi di insicurezza politica, le Bahamas perché era estremamente complicato da organizzare, e qualche sperduto atollo del pacifico in cui portare l’automobile sarebbe stato insensato in primo luogo.

Riassumendo: senza mai cambiare il motore, ma solo olio e filtri ogni cinquemila km (quindi circa 178 volte!), cuscinetti delle sospensioni ed altre forme di manutenzione preventiva (come la pompa dell’acqua), la 300 GD ha percorso 899.592 km, attraversando (fuori dall’Europa!) 413 confini e prendendo 113 traghetti capaci di navigare in un oceano. Alla domanda su come mai fosse rientrato a casa Gunther risponde con un grosso sorriso e una motivazione tanto rara da sentire quanto semplice: “avevo finito il mondo”.

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