F1 GP del Giappone, qualifiche: Vettel come un uragano

Francesco Parente
13 Ottobre 2019
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Con condizioni meteo difficili per un vento molto fastidioso, la Ferrari conquista un’altra prima fila. Fra 3 ore scatta la gara a Suzuka.

Trends: Formula 1

I primi a conquistare l’asfalto di Suzuka nelle qualifiche ufficiali sono state proprio le Ferrari, in un circuito dove la fortuna non è mai stata troppo benevola con il team di Maranello. Tempo di un giro di lancio e la bandiera rossa diventava immediatamente protagonista assoluta e fermava momentaneamente la sessione per un incidente di Kubica che in uscita dall’ultima curva per iniziare il primo giro veloce metteva le gomme della Williams sull’erba e finiva contro le barriere. Ingenuo come errore, ma in pista c’era molto vento, talmente forte da riuscire a modificare con la sua spinta laterale anche le traiettorie delle monoposto. Neppure dopo 5 minuti Magnussen dava nuovamente il benvenuto alla bandiera rossa per la stessa vicissitudine che ha colpito la Williams di Kubica: stessa dinamica nella stessa curva, vittime due monoposto tra quelle con il minor carico aerodinamico. Tra l’altro Magnussen, rivedendo le immagini, ci ha messo del suo, impostando male la traiettoria, trovandosi poi a gestire un sovrasterzo che ha reso incontrollabile la Haas. Fortunati quei team che ancora non erano scesi in pista, come le Mercedes, o piloti come Verstappen, al contrario della Ferrari che prima delle due bandiere rosse era in pista e al momento della ripresa si trovava con un treno di gomme già usato. Durissimo nella sua intervista a caldo Robert Kubica, che ha parlato di un team “che lo ostacola e forse anche apposta non lo mette in condizione di lavorare bene”. A tre minuti dalla fine della sessione Leclerc era davanti a tutti e veniva inseguito da Hamilton, a 3 decimi, e da Verstappen, mentre a rischiare il taglio erano Stroll, Russel e Raikkonen, considerando fuori gioco Magnussen e Kubica. Alla fine non riuscivano ad entrare in Q2 Ricciardo, Perez e Russel, con i primi due che non si aspettavano un tale risultato, anche se i loro compagni non hanno fatto meglio del 13° tempo (Hulkenberg) e 11° tempo (Stroll).

Strana la comunicazione di Leclerc ad inizio di Q2: “come mai le mie gomme sono così fredde?” …poi però si metteva davanti a tutti, fino a quando Vettel non lo batteva per soli 5 millesimi. Le Mercedes apparivano subito più veloci, con Hamilton che scalzando Vettel dettava il passo distanziando il tedesco di 3 decimi e mezzo, seppur Bottas restava in coda alle Ferrari a quasi 5 decimi. Verstappen lottava invece con il suo motore e mentre confezionava il suo giro veloce urlava in radio “no power, no power!”, in un weekend dove la Honda ha portato proprio per il gran premio di casa un propulsore apposito. A 5 minuti dalla fine rischiavano il taglio Gasly, che esprimeva in radio la sua preoccupazione per il traffico in pista, Kvyat, Giovinazzi, Stroll e Hulkenberg. Intanto in Red Bull ci tenevano a spiegare che il motore Honda di Verstappen non aveva problemi di potenza ma era Verstappen che non la gestiva adeguatamente; ben altri problemi aveva Hulkenberg che rientrava ai box lentamente per un problema meccanico. Non riuscivano ad andare in Q3 Giovinazzi, Stroll, Raikkonen, Kvyat e Hulkenberg, mentre va segnalato che la Ferrari non era scesa in pista per il secondo tentativo, risparmiando così un treno di gomme rosse per la gara.

In Q3 andavano subito in pista Sainz e Gasly, seguiti poi da tutti gli altri. Si accendeva la lotta tra le Mercedes e le Ferrari, così Bottas si prendeva la pole position provvisoria, con Hamilton che lo marcava a poco più di un decimo, ma Leclerc scalzava i due della Mercedes, finché Sebastian Vettel non si metteva tutti dietro fino a rifilare 3 decimi e mezzo al compagno di squadra, con un giro pazzesco. Dal quinto posto in poi la classifica vedeva Verstappen, Albon, Norris, Sainz, Gasly e Grosjean. I piloti si giocavano il tutto e per tutto in soli due minuti e mezzo, Leclerc aveva il primo colpo, Seb si trovava in pista tra le due Red Bull, a chiudere i big le due Mercedes: Vettel regalava ancora degli intermedi molto veloci e proteggeva la pole position da Leclerc per un decimo e mezzo, facendo capire alle Mercedes, terza e quarta, che non ce ne era per nessuno! Qui a Suzuka la pole position Rossa mancava dal 2006, ma non perdiamoci in chiacchiere, perché fra 3 ore esatte scatta una gara entusiasmante.

TOP TEN QUALIFICHE GP DEL GIAPPONE

  1. Vettel (Ferrari)
  2. Leclerc (Ferrari)
  3. Bottas (Mercedes)
  4. Hamilton (Mercedes)
  5. Verstappen (Red Bull Racing)
  6. Albon (Red Bull Racing)
  7. Sainz (McLaren)
  8. Norris (McLaren)
  9. Gasly (Toro Rosso)
  10. Grosjean (Haas)

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