Seat aderisce al progetto europeo sul biometano dai rifiuti

Francesco Giorgi
25 Settembre 2019
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Seat a metano

4,6 mln di euro per i 4 anni di partecipazione al programma europeo che rappresenta una valida opportunità per il settore dei trasporti.

Oltre ai programmi di elettrificazione, le nuove strategie del Gruppo VAG in materia di sviluppo dei sistemi di alimentazione rivolti ad una impronta sostenibile – e del resto necessaria per venire incontro alle sempre più stringenti limiti europei sulle emissioni di CO2, che scenderanno a 95 g/km a partire dal 2021 e, successivamente, come approvato la scorsa primavera dal Comitato per l’Ambiente del Parlamento Europeo, destinati ad ulteriori “tagli”, nello specifico del 45% in rapporto alla soglia di 95 g/km indicata per il 2021 – aggiungono un nuovo tassello “eco friendly”. Accanto ai programmi e-benzin, e-gas ed e-diesel messi a punto, a suo tempo, da Audi, ed al sistema “Twin dosing” a doppio SCR e doppio serbatoio AdBlue pronto a debuttare in dotazione al turbodiesel 2.0 TDI Evo di Volkswagen Passat e Volkswagen Golf 8, in queste ore anche Seat (già “hub” di eccellenza per il Gruppo VW sullo sviluppo del metano) aggiunge un ulteriore tassello “green” ai propri piani.

Si tratta, nello specifico, dell’adesione – comunicata in queste ore dai vertici del marchio di Martorell – al progetto “Life Landfil Biofuel” di recente approvazione da parte della Commissione Europea ed il cui obiettivo consiste nell’ottenimento di gas rinnovabile a partire dalle discariche municipali. Per intenderci: ottenere un controllo più efficiente, attraverso un processo di generazione di biometano partendo da una fonte di energia autoctona e che, per quantitativi di stoccaggio dei rifiuti, si presenta in quantitativi particolarmente elevati.

Biometano: una interessante opportunità

In Europa, osservano recenti analisi riportate da Seat, sono presenti quasi 500.000 discariche: ne consegue che le possibilità di ricerca e sviluppo sulle modalità di trattamento dei rifiuti per ottenere biometano costituiscono una concreta opportunità commerciale atta a riconvertire i rifiuti in una fonte di energia. In special modo nell’industria dei trasporti, che con la possibilità di trasferimento delle certificazioni di origine per la produzione di biometano farebbe un nuovo passo in avanti verso la rispondenza con i protocolli europei di abbattimento delle emissioni. La quale, a sua volta, darà il proprio contributo anche per la riduzione delle emissioni nell’ambiente. D’altro canto, occorre altresì tenere conto del fatto che entro il 2035 l’Unione Europea ha in programma di limitare al 10% i quantitativi di rifiuti urbani che possano essere gettati in discarica.

I progetti Seat in materia “green”

Da qui, l’opportunità data dalla riconversione dei rifiuti in biocarburanti per autotrazione, che assume una decisa importanza quale possibile nuova soluzione a questa sfida ambientale a livello europeo. Il progetto “Life Landfil Biofuel”, che già vede la partecipazione, fra gli altri, di FCC, Iveco, l’Università di Granada, la Fondazione Cartif, SysAdvance e Gasnam, con l’annuncio di Seat aggiunge, in termini di budget, ulteriori 4,6 milioni di euro (il 55% dei quali verrà finanziato dalla Commissione Europea) nonché l’expertise già maturata dal marchio di Martorell sull’approvvigionamento di fonti di energia che provengono da origini “di scarto” e sulla promozione dell’economia circolare, dell’efficienza energetica e della riduzione delle emissioni: nello specifico, la partecipazione tecnica di Seat al progetto “Life Metamorphosis” finalizzato all’ottenimento di biometano da rifiuti e letame precedentemente selezionati da un’azienda agricola con sede a Lerida; e lo sviluppo di un programma di conversione di acque reflue in biocarburanti realizzato da Seat in partnership con Aqualia.

“Questo progetto ci consentirà di fare progressi nello sviluppo e nella ricerca sul biometano come alimentazione. Il nostro obiettivo finale è garantire un impatto ambientale 0 emissioni di CO2 nell’intero ciclo di vita delle vetture”, sottolinea Andrew Shepherd, responsabile dei progetti di gas rinnovabile di Seat.

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