Francia, guerra agli scarichi aperti con l’autovelox anti rumore

Francesco Giorgi
12 Settembre 2019
Radar anti rumore

Vicino a Parigi installato in via sperimentale un sistema che rileva eccessivo “sound” dallo scarico, fotografa il trasgressore e fa partire la multa.

Stop ai fracassoni: ora vengono controllati da un ”occhio-orecchio elettronico”, che se ravvisa un rumore eccessivo proveniente dall’impianto di scarico del veicolo in transito fa scattare la “classica” fotografia e fa partire la multa in automatico. Che arriverà al domicilio del trasgressore, consigliandogli di quantomeno rivedere la marmitta della propria auto, o moto, e provvedere di conseguenza. In pratica, si tratta di un “autovelox anti-rumore”, che funziona né più né meno come qualsiasi sistema di rilevazione a distanza della velocità.

Progetto francese

L’idea, attualmente in fase di sperimentazione, viene attuata in questi giorni nel territorio comunale di Villeneuve-le-Roi, cittadina che fa parte dell’area metropolitana di Parigi ed è in parte interessata dal complesso aeroportuale di Orly: una località che, dunque, di rumore… sembra intendersene. Su alcuni lampioni stradali sono infatti stati recentemente montati alcuni di questi dispositivi, che l’amministrazione comunale ha ribattezzato “radar anti-rumore”. La sperimentazione cui si accennava deriva dal fatto che questi sistemi devono ancora essere regolarizzati da un disegno di legge ad hoc: una volta ottenuto il “disco verde” dal Governo, i “radar anti-rumore” potranno essere collegati alle telecamere a circuito chiuso della polizia stradale, in modo da consentire l’invio automatico delle multe agli automobilisti e motociclisti che non rispettino le prescrizioni di legge relative all’impiego di silenziatori omologati o, più in generale, li manomettano per “fare più rumore”.

L’orecchio implacabile della legge

Tecnicamente, il nuovo sistema viene provvisto di quattro microfoni (fonometri), programmati per misurare l’intensità del rumore – il livello dei decibel – ad ogni decimo di secondo, e possono seguirne la fonte per individuare da dove il suono abbia origine. Le rilevazioni vengono inviate in tempo reale ad un software che disegna un grafico rappresentante la scia acustica che, di fatto, “inchioda” il fracassone.

Rumori molesti: cosa dice il Codice della Strada

Ricordiamo che, relativamente alla legislazione nazionale, il nostro Codice della Strada (art. 155) si incarica di regolare il comportamento dei veicoli in materia di limitazione dei rumori, prescrivendo (comma 1) che “Durante la circolazione, si devono evitare rumori molesti causati sia dal modo di guidare i veicoli, specialmente se a motore, sia dal modo in cui è sistemato il carico e sia da altri atti connessi con la circolazione stessa”. Il legislatore, dunque, si spinge oltre il “frastuono” che può essere provocato dai motori dei veicoli in circolazione, precisando che la condotta del veicolo deve altresì essere adeguata a non provocare fastidio uditivo per gli altri utenti. “No”, perciò, ad accelerate “a vuoto”, motori imballati, pneumatici che stridono (del resto, la guida di qualsiasi veicolo deve essere regolata in riguardo alle sue caratteristiche, allo stato ed al carico del veicolo stesso, alle caratteristiche ed alle condizioni della strada e del traffico, per consentire in qualsiasi momento il controllo del veicolo in sicurezza per evitare qualsiasi pericolo a persone e cose e disordini alla circolazione: art. 141 CdS).

Attenzione, inoltre, al dispositivo silenziatore: il comma 2 dell’art. 155 CdS indica che, “Ove prescritto”, il silenziatore “Deve essere tenuto in buone condizioni di efficienza e non deve essere alterato”. Niente “scarichi” non omologati, dunque, né manomessi; e questo riguarda molti appassionati di tuning.

Occhio anche al volume dell’autoradio: il comma 3 stabilisce che “Nell’usare apparecchio radiofonici o di riproduzione sonora a bordo dei veicoli non si devono superare i limiti sonori massimi di accettabilità fissati dal regolamento”. È perciò vietato… rompere i timpani del prossimo con l’autoradio. Riguardo ai “limiti” fissati dal regolamento, essi ammontano a 60L/Aeq dB (A), valore misurato da un microfono posto a 10 cm dall’orecchio del conducente, e rivolto verso la sorgente sonora, con veicolo a porte e finestrini chiusi. In ogni caso, il suono proveniente dall’autoradio deve essere di intensità tale da non rendere pregiudizievole la guida del veicolo.

La sanzione amministrativa che viene applicata per chi viola le disposizioni di cui all’art. 155 del Codice della Strada varia da un minimo di 41 euro fino a 168 euro.

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