Cuba ha autorizzato l’acquisto di auto nuove (finora vietato) da parte dei residenti. Le tipiche auto d’epoca presto potrebbero scomparire.
Cuba ha autorizzato l’acquisto di auto nuove (finora vietato) da parte dei residenti. Le tipiche auto d’epoca presto potrebbero scomparire.
Il traffico automobilistico di Cuba si appresta a dire addio alle auto anni Cinquanta per lanciarsi verso modelli più moderni. A dare il via a questa svolta epocale è stato Raul Castro, che nell’ottica di modernizzare un Paese rimasto fermo agli anni di Fulgencio Batista ha autorizzato la compravendita di vetture nuove, dopo oltre 50 anni.
In particolare, il decreto del fratello del lìder maximo stabilisce che chi risiede sull’isola – sia di cittadinanza cubana sia straniera – potrà acquistare auto, con un tetto massimo di 2 esemplari.
Fino a oggi, chiunque avesse voluto acquistare un veicolo immatricolato dopo il 31 dicembre 1958 doveva sottostare a una trafila burocratica che, de facto, impediva la diffusione delle nuove auto.
Per i puristi dell’isola di Cuba, questa misura del giovane Castro farà sì che piano piano scompariranno dalle strade di questo Paese caraibico quelle auto d’epoca americane entrate a far parte dell’immaginario collettivo collegato all’isola, quasi come le spiagge incontaminate che lì si trovano.
Pertanto, le Chevrolet o le Cadillac da più di 2 tonnellate e 5 metri di lunghezza faranno spazio alle nuove city car compatte sicuramente più economiche, risparmiose in fatto di consumi e (soprattutto) dotate di aria condizionata ma renderanno le vie dell’Havana, di Santiago o di Varadero meno colorate.