La leggenda nascosta: Mustang GT 1967 Side-Oiler, un’icona rara con DNA Shelby
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Se il mondo delle auto d’epoca è un teatro di sogni, allora la Mustang GT 1967 che vi raccontiamo oggi è senza dubbio la protagonista di una delle sue scene più rare e suggestive. Parliamo di una vettura che incarna tutto il fascino della muscle car americana, arricchita da dettagli e scelte tecniche che la rendono un autentico unicorno nel panorama del collezionismo mondiale. Una storia fatta di passione, intuizioni fuori dal comune e di una cura maniacale per ogni particolare, come solo chi conosce davvero l’anima di questi bolidi sa riservare.
A colpire subito l’occhio è la livrea Raven Black, profonda e misteriosa come la notte californiana da cui proviene questa Mustang hardtop. Ma la vernice non è l’unico tratto distintivo: gli interni deluxe in vinile Saddle trasmettono un’atmosfera calda e sofisticata, quasi a voler suggerire che questa vettura non è solo muscoli e potenza, ma anche classe e ricercatezza. Un binomio che trova il suo apice quando si scopre che questa Mustang è una delle sole 33 hardtop non-Shelby ad aver ricevuto dalla fabbrica il leggendario Competition Handling Package. Un pacchetto che, per chi mastica pane e auto americane, significa sospensioni rinforzate, barre antirollio maggiorate e una tenuta di strada da vera sportiva, in grado di mettere in riga molte rivali dell’epoca.
Mustang GT 1967, un’anima per dominare la pista
La vera sorpresa, però, si cela sotto il cofano: il cuore pulsante di questa Mustang non è più il classico 390 big block, ma un autentico Ford 427 side oiler. Un motore nato per dominare le piste di NASCAR e Le Mans, capace di sprigionare una potenza e una coppia da lasciare senza fiato anche il più navigato degli appassionati. Non bastasse, questo propulsore è stato ulteriormente arricchito con testate 428 Cobra Jet e un sistema di alimentazione a doppio carburatore, a sottolineare la vocazione racing di una vettura che non teme confronti. Ogni componente, dai coprivalvole Cobra Lemans alla coppa dell’olio Milodon, fino al radiatore in stile Shelby e all’albero motore SCJ, è stato scelto con una cura quasi ossessiva, come solo chi vive di motori sa fare.
Non meno affascinante è la storia di questa Mustang, che prende il via presso la concessionaria Drew Ford di La Mesa, California, nel marzo del 1967. Un esemplare che già all’origine si distingueva per una configurazione fuori dal comune, ma che ha saputo evolversi nel tempo grazie all’intuizione e alla competenza del suo primo proprietario. Il risultato? Un restomod che rispetta l’autenticità e la patina del tempo, senza mai scadere nell’eccesso o nella forzatura. La carrozzeria, infatti, è rimasta quella originale di San Jose, mai toccata da interventi invasivi, mentre l’abitacolo sfoggia ancora il volante regolabile, la strumentazione completa e dettagli Shelby autentici che fanno la gioia di ogni purista.
A certificare l’unicità di questa Mustang ci pensa il celebre Marti Report: solo 2.932 esemplari vennero prodotti nel 1967 con la combinazione 390/cambio manuale. Ma se si considerano tutte le specificità di questo modello – dal pacchetto sospensioni alle scelte cromatiche, fino al poderoso 427 side oiler – ci si trova di fronte a una vera e propria rarità, una perla per collezionisti dal palato fine. Non è un caso che oggi questa Mustang sia in vendita a 35.000 dollari presso American Mustangs, anche se il proprietario sembra tentato dall’idea di restaurarla personalmente, consapevole che trovare un’auto con questo pedigree è come vincere alla lotteria degli appassionati.
Performance e autenticità convivono qui in un equilibrio quasi magico, reso possibile solo da una dedizione fuori dal comune. Il rapporto finale al ponte di 4.11, la scelta di componenti racing e la cura per ogni dettaglio tecnico fanno di questa Mustang non solo una muscle car da esibire nei raduni, ma una vera e propria macchina da emozioni forti, pronta a ruggire ancora su strada o in pista. E per chi ama la storia dell’automobilismo americano, non c’è dubbio: trovarsi davanti a una Mustang così significa vivere un viaggio nel tempo, dove ogni particolare racconta una passione senza compromessi.
Con 88.585 miglia all’attivo, questa Mustang GT 1967 resta una delle massime espressioni del sogno americano su quattro ruote. Un’auto che non solo racconta una storia, ma la scrive ogni volta che il suo V8 prende vita, ricordandoci perché certi miti non tramontano mai.
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