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Motore ibrido Dongfeng: efficienza record che supera Toyota e BYD

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 11 dic 2025
Motore ibrido Dongfeng: efficienza record che supera Toyota e BYD
Dongfeng svela il Mach 1.5T, motore ibrido con picco di efficienza termica al 48,09% e certificazione CATARC. Innovazioni su combustione, turbo e riduzione perdite.

Il mondo dell’automotive continua a sorprenderci con innovazioni che ridefiniscono i confini dell’efficienza e delle prestazioni, e questa volta è il turno di Dongfeng a far parlare di sé. L’azienda cinese ha presentato il suo nuovo motore ibrido Mach 1.5T, capace di raggiungere un’incredibile efficienza termica del 48,09%, una cifra che non solo stabilisce un nuovo primato mondiale per i propulsori a benzina ibridi di serie, ma alza anche l’asticella rispetto ai benchmark fissati da colossi come Toyota e BYD. Non è solo una questione di numeri: dietro questa evoluzione si cela una rivoluzione tecnologica che promette di cambiare il modo in cui concepiamo la mobilità ibrida.

Per capire fino in fondo il valore di questa innovazione, occorre partire dal cuore pulsante della tecnologia. Il Mach 1.5T si distingue innanzitutto per un rapporto di compressione superiore a 15.5, una scelta tecnica che permette di estrarre ogni briciolo di energia dalla miscela aria-carburante. Ma il vero salto di qualità si ottiene grazie all’iniezione diretta a 500 bar, una pressione che consente di atomizzare il carburante in modo estremamente fine, ottimizzando la combustione e riducendo al minimo gli sprechi. A completare il quadro troviamo un sistema di accensione ad alta energia e una gestione dell’aria che non lascia nulla al caso: il turbocompressore a geometria variabile assicura la giusta spinta in ogni condizione di marcia, mentre la configurazione senza sede valvole tradizionale e il comando valvole variabile elettrico rappresentano un ulteriore passo avanti nella ricerca dell’efficienza.

Tuttavia, la vera forza di questo motore risiede nella capacità di mantenere la sua fascia di funzionamento più efficiente per oltre il 50% del tempo di utilizzo. Un risultato ottenuto anche grazie a soluzioni come il circuito olio a pompa elettrica integrata e i rivestimenti termici della canna cilindrica, che riducono gli attriti e migliorano la gestione termica. In altre parole, ogni componente è stato pensato per lavorare in sinergia, eliminando le dispersioni e massimizzando il rendimento globale del sistema.

Ma cosa significa tutto questo nella pratica? In primo luogo, minori consumi e ridotte emissioni di CO2, due obiettivi che oggi rappresentano un vero e proprio mantra per chiunque operi nel settore. L’autonomia, secondo i dati forniti da Dongfeng, aumenta di circa il 10%, offrendo così una risposta concreta alle esigenze di chi cerca soluzioni efficienti ma non vuole rinunciare alla praticità della mobilità tradizionale. Va però sottolineato che l’efficienza termica viene misurata in condizioni standardizzate, che non sempre riflettono fedelmente il comportamento reale del veicolo su strada. Ecco perché sarà fondamentale monitorare variabili come la durata del motore, i costi produttivi, la gestione termica in climi estremi e l’impatto sulla manutenzione, aspetti che solo l’esperienza sul campo potrà chiarire fino in fondo.

Il confronto con i principali concorrenti è inevitabile. Se fino a ieri Toyota poteva vantare una leadership indiscussa con i suoi motori ibridi capaci di raggiungere un’efficienza termica del 40-41%, e BYD aveva recentemente alzato l’asticella fino al 46-46,5%, oggi Dongfeng mette tutti d’accordo con un risultato che lascia poco spazio alle repliche. È un segnale forte, che testimonia la crescente competitività della Cina nel settore dei powertrain ibridi avanzati e la volontà di offrire alternative concrete all’elettrificazione pura, soprattutto in mercati dove la transizione verso l’elettrico procede a rilento.

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