Morgan e BMW: 25 anni di partnership tra innovazione e tradizione
C’è una storia che scorre silenziosa tra le pieghe del tempo, fatta di passione, audacia e un pizzico di sana follia britannica. È la storia della Morgan, un marchio che, da oltre un secolo, custodisce il segreto dell’artigianalità pura e della sportività senza tempo. Ma da venticinque anni, questa leggenda su quattro ruote ha trovato un alleato d’eccezione: la BMW. Due mondi apparentemente distanti – la precisione tedesca e il gusto rétro inglese – si sono intrecciati in una partnership Morgan BMW che ha saputo riscrivere le regole del gioco. Non si tratta solo di una fornitura di motori BMW, ma di una sinergia che ha permesso a Malvern di reinventarsi, senza mai rinunciare alla propria anima.
Tutto ha avuto inizio nel 2000, quando, tra i riflettori del Salone di Ginevra, fece il suo debutto la leggendaria Aero 8. Non era solo una novità tecnica: era una dichiarazione d’intenti. Sotto il lungo cofano pulsava il V8 BMW M62 da 4,4 litri, una scelta che scardinava le certezze del passato e proiettava la Morgan in una nuova dimensione di prestazioni. Da quel momento, la casa di Malvern ha saputo mantenere saldo il timone della tradizione, abbracciando però il vento dell’innovazione. E così, tra la proverbiale leggerezza delle sue scocche e la potenza teutonica dei propulsori, è nato un nuovo modo di intendere la sportività.
Ma la partnership Morgan BMW non si è certo fermata lì. Anzi, ha dato vita a una serie di modelli che sono diventati veri e propri oggetti del desiderio per gli appassionati. Pensiamo all’esclusiva Aeromax, prodotta in soli 100 esemplari: un coupé che sembra uscito da un sogno, dove ogni curva racconta una storia di eleganza e performance. O alla sorprendente Plus Four CX T, una creatura nata per il fuoristrada estremo, ispirata alle leggendarie Dakar, ma sempre fedele allo spirito “british” che da sempre caratterizza il marchio. E come dimenticare la nuovissima Supersport, equipaggiata con il sei cilindri in linea BMW B58 da 3,0 litri? Qui la tecnologia raggiunge l’apice, ma senza mai soffocare il piacere della guida analogica, quell’emozione che solo una Morgan sa regalare.
Nel corso degli anni, ogni modello ha saputo incarnare il meglio dei due mondi: da un lato la filosofia coachbuilt, la cura maniacale per i dettagli, la ricerca della leggerezza estrema; dall’altro, l’affidabilità e la spinta inconfondibile dei motori BMW. Non è un caso che la Plus Four, lanciata originariamente nel 1950 e oggi più attuale che mai, sia diventata la quintessenza della sportività targata Malvern. Equipaggiata con il quattro cilindri BMW da 2,0 litri, la nuova generazione di Plus Four è pronta a conquistare anche il mercato americano: dal 2025 sarà infatti l’unica Morgan a quattro ruote distribuita negli Stati Uniti, a conferma di una vocazione internazionale sempre più marcata.
Ma la storia della Morgan è fatta anche di celebrazioni, di omaggi a un passato glorioso che non smette mai di ispirare il futuro. Un esempio su tutti? La Plus 8 50th del 2018, un vero e proprio tributo al mezzo secolo di Morgan con motore V8. Una vettura che racchiude in sé l’essenza di questa alleanza: da un lato la forza della tradizione, dall’altro il coraggio di innovare. Un mix esplosivo che continua a sedurre generazioni di automobilisti in cerca di emozioni autentiche.
Guardando oggi la gamma Morgan, è impossibile non cogliere il filo rosso che lega ogni modello, dal più classico al più avveniristico. La Supersport rappresenta la sintesi perfetta di questa evoluzione: prestazioni mozzafiato, design senza tempo e quella sensazione di esclusività che solo una vettura costruita a mano può offrire. Ma ogni Aero 8, ogni Aeromax, ogni Plus Four CX T racconta a suo modo la stessa storia: quella di un marchio che ha saputo trasformare la collaborazione con BMW in un autentico laboratorio di idee, dove la tradizione si fonde con l’innovazione in una danza senza fine.
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