Mirafiori, svolta storica: più produzione e lavoro stabile
Dopo anni di incertezze e un lungo periodo scandito dalla cassa integrazione, lo storico impianto di Mirafiori torna finalmente a far parlare di sé in termini di rilancio e di prospettive concrete. La notizia che, a partire dal 31 dicembre 2025, si metterà la parola fine a un ventennio di ammortizzatori sociali segna un punto di svolta per tutto il tessuto produttivo torinese e per il futuro dell’industria automobilistica nazionale. In questo scenario, Stellantis si fa protagonista di una vera e propria rinascita, puntando su innovazione, giovani e un modello iconico come la Fiat 500 ibrida.
Non si tratta di semplici annunci, ma di un cambio di passo tangibile: la produzione della Fiat 500 ibrida è destinata a superare la soglia delle 100.000 unità annue, un obiettivo che sembrava irraggiungibile fino a pochi anni fa. Questo nuovo slancio industriale porta con sé una ventata di ottimismo che coinvolge non solo gli addetti ai lavori, ma anche tutto l’indotto e la città di Torino, da sempre legata a doppio filo alle sorti di Mirafiori.
Il cuore della strategia di Stellantis risiede nella normalizzazione dell’attività produttiva: i contratti di solidarietà che hanno interessato ben 1.900 lavoratori non saranno rinnovati, consentendo così allo stabilimento di tornare a operare a pieno regime. Un passaggio che, nella narrazione sindacale, rappresenta un riscatto atteso e sofferto, ma anche una responsabilità da non sottovalutare.
L’arrivo di 434 nuove assunzioni – giovani operai che saranno inseriti tra febbraio e i mesi successivi del 2026 – è il segnale più evidente della volontà di investire sulle persone e sulle competenze. Sebbene la maggior parte di questi ingressi sia destinata proprio a Mirafiori, anche gli stabilimenti di Verrone e Rivalta beneficeranno di nuove forze fresche, chiamate a sostenere sia la produzione della Fiat 500 ibrida sia quella della 500e, la versione completamente elettrica della city car che ha saputo conquistare il mercato europeo.
È interessante notare come, in questa fase di transizione verso i powertrain alternativi, la strategia di Stellantis punti su una doppia offerta: ibrido ed elettrico. Una scelta che permette di intercettare una domanda di mercato in rapida evoluzione, distribuendo il rischio su più fronti e garantendo maggiore resilienza all’impianto torinese. Non è un caso che proprio la 500e venga considerata uno dei pilastri su cui costruire il futuro della mobilità urbana, grazie a soluzioni tecnologiche all’avanguardia e a un appeal senza tempo.
Sul fronte sindacale, l’accoglienza è stata positiva ma non priva di riserve. In una nota congiunta, le organizzazioni dei lavoratori hanno sottolineato che la stabilità occupazionale di Mirafiori non può dipendere da un solo modello. La richiesta, chiara e determinata, è quella di assegnare un secondo modello da produrre a Torino, per evitare che l’intero impianto resti esposto alle fluttuazioni del mercato e ai rischi connessi a una strategia monomodello. Una posizione condivisa anche dagli osservatori del settore, che evidenziano come la continuità lavorativa e la stabilizzazione dei neoassunti passino necessariamente attraverso ulteriori investimenti e decisioni industriali coraggiose.
Dal canto suo, Stellantis mette l’accento sugli investimenti già messi in campo e sulla modernizzazione degli impianti. La combinazione tra modelli ibridi ed elettrici rappresenta, secondo il management, la chiave per rispondere in modo flessibile alle nuove esigenze del mercato, riducendo al contempo l’esposizione ai cicli di crisi che hanno segnato gli ultimi anni. Una strategia che mira a garantire non solo la sopravvivenza, ma anche la competitività di Mirafiori in un contesto globale sempre più complesso e sfidante.
Non va sottovalutato, infine, l’impatto positivo che il ritorno di Mirafiori a livelli produttivi più elevati può avere sull’intero indotto territoriale. Dalle aziende fornitrici ai servizi collegati, la ripresa dello stabilimento torinese si traduce in nuove opportunità di crescita e sviluppo per tutto il Piemonte. E se è vero che molto dipenderà dai volumi di vendita della Fiat 500 ibrida e della 500e, è altrettanto vero che la ritrovata centralità di Mirafiori restituisce speranza e prospettive concrete a un settore che ha vissuto, negli ultimi decenni, più ombre che luci.
Nei prossimi mesi, il dialogo tra le parti sociali e Stellantis continuerà serrato, con l’obiettivo di ottenere garanzie sulla stabilità occupazionale e di premere per l’assegnazione di quel secondo modello che tutti ritengono cruciale per consolidare il rilancio di Mirafiori. Perché, come insegna la storia industriale torinese, solo con una visione di lungo periodo e una forte coesione tra azienda, lavoratori e territorio si può davvero costruire il futuro dell’automotive italiano.
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