Milano AutoClassica 2025: Alfa Romeo d'eccezione, la 044S e il tributo al cinema
Milano AutoClassica 2025 si è confermata ancora una volta come il palcoscenico privilegiato dove passato, presente e futuro dell’automobilismo si intrecciano in una sinfonia di emozioni, innovazione e passione. Nel cuore dei padiglioni, gremiti da un pubblico internazionale e animati da code agli ingressi degne dei grandi eventi, si respirava quell’atmosfera elettrica che solo le grandi occasioni sanno regalare: collezionisti, appassionati e professionisti si sono dati appuntamento per ammirare rarità, discutere di tendenze e scrutare le nuove frontiere della mobilità. Milano AutoClassica si conferma così non solo un evento, ma un vero e proprio crocevia europeo per chi vive l’auto come cultura e investimento.
Tra i protagonisti indiscussi di questa edizione, la Scuderia del Portello ha portato in scena una collezione di esemplari Alfa Romeo che rappresentano la quintessenza dell’eccellenza italiana. In particolare, la Alfa Romeo 1900 Super Sprint del 1955, autentica regina del salone, ha catalizzato l’attenzione di tutti: il suo restauro meticoloso e il curriculum sportivo, che vanta la partecipazione alla leggendaria Mille Miglia 2016 e al celebre Goodwood Revival con Arturo Merzario al volante, ne fanno un vero gioiello da intenditori. Accanto a lei, la 1900 TI Super del 1957, con una storia costellata di vittorie nelle gare storiche più prestigiose, come la Montecarlo-Sestriere, e una collezione di titoli FIA accumulati negli anni ’90, ha ribadito quanto il patrimonio motoristico nazionale sia ancora oggi un riferimento per tutto il settore.
Non meno suggestivo il ponte tra servizio pubblico e restauro filologico rappresentato dalla Giulia Super Giardinetta del 1972, ex vettura di assistenza della scuderia poi impiegata dalla Polizia Stradale, e dalla GTV 2000 Group 1 del 1974, protagonista alle 24 Ore di Spa. Gli espositori hanno sottolineato come il recupero di questi mezzi sia frutto di una ricerca storica e meccanica che va ben oltre la semplice conservazione: è un’operazione culturale, una testimonianza tangibile di un’epoca che continua a vivere grazie alla passione e alla competenza di chi, ogni giorno, lavora per restituire valore e memoria al nostro passato automobilistico.
Ma Milano AutoClassica non è solo nostalgia e celebrazione del glorioso passato: l’innovazione è di casa tra gli stand, e quest’anno la vera sorpresa porta il nome di Grassi 044S. Questa vettura, realizzata in soli 44 esemplari grazie alla collaborazione tra Nope Engineering e il Centro Stile NCS, si presenta con un telaio tubolare e una trazione integrale permanente che promette prestazioni da capogiro: meno di tre secondi per raggiungere i 100 km/h, un dato che non lascia spazio a dubbi sulla sua anima sportiva. La personalizzazione estrema di ogni esemplare rende la Grassi 044S un oggetto del desiderio per i collezionisti più esigenti, alla ricerca di esclusività e performance rigorosamente made in Italy.
Tra le iniziative che hanno saputo coniugare cultura e passione, la Scuderia Sant Ambroeus ha celebrato i 130 anni del cinema con la rassegna “I motori nel cinema”, dove auto e moto d’epoca e contemporanee, rese celebri dal grande schermo, hanno incantato il pubblico. Spiccano tra tutte la Lancia Aurelia B24 del 1956, indimenticabile protagonista de “Il Sorpasso”, la Aston Martin DB5 di James Bond e la Jaguar E-Type Coupé, veri e propri simboli di un immaginario collettivo che unisce motori e cultura pop. Sul fronte motociclistico, la rarissima Indian Scout 500 del 1924 e la Vespa 125 V31 T del 1951 hanno stuzzicato la curiosità dei visitatori, dimostrando come la passione per le due ruote sia ancora oggi un elemento identitario della manifestazione.
A sottolineare l’importanza della sinergia tra mondo accademico e industria, il team universitario Dynamis PoliMi Reparto Corse ha presentato il prototipo DP16 del 2026, realizzato per la Formula Student. Questo progetto testimonia come l’istruzione superiore sia in grado di fornire soluzioni tecniche all’avanguardia, pronte a essere trasferite anche nel motorsport commerciale. Un esempio lampante di come le nuove generazioni sappiano coniugare competenza, visione e capacità di innovare, alimentando quel circolo virtuoso che rende il settore automobilistico italiano un punto di riferimento a livello internazionale.
E tra i tanti nomi che popolano la leggenda della manifestazione, impossibile non citare la Motozodiaco Tuareg, simbolo di una stagione pionieristica in cui l’audacia progettuale si traduceva in veicoli capaci di affrontare ogni sfida, dalla pista al deserto. La sua presenza, tra le rarità più ammirate, ha rappresentato un ulteriore omaggio a quell’ingegno tutto italiano che non smette mai di stupire.
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