Addio ricariche lente: Mercedes sfonda il muro del megawatt
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La rivoluzione nella mobilità elettrica sta prendendo forma tra le mura del nuovo laboratorio di ricerca ELF, dove Mercedes Benz si muove come un pioniere deciso a cambiare per sempre il modo in cui intendiamo il rifornimento delle auto a batteria. Non è più solo una questione di efficienza, ma di ridefinire il concetto stesso di auto: da semplice mezzo di trasporto a vero e proprio nodo intelligente di un ecosistema energetico integrato. E qui, la casa della Stella non si limita a rincorrere la concorrenza: vuole riscrivere le regole del gioco.
Nel cuore pulsante dell’ELF, le tecnologie in fase di sperimentazione fanno girare la testa anche ai più scettici. Si parla di ricarica megawatt, un termine che fino a ieri sembrava roba da ingegneri visionari e che oggi, grazie ai test condotti da Mercedes, diventa una prospettiva concreta. Pensate: connettori CCS capaci di erogare fino a 900 kW e porte MCS che superano tranquillamente il megawatt, tecnologia che prende in prestito il meglio dal mondo dei camion elettrici. Il risultato? Durante le prove di endurance a Nardò, la concept AMG GT XX ha toccato un picco di ricarica di ben 1.041 kW. Numeri che fanno impallidire la concorrenza e che spostano l’asticella delle aspettative ancora più in alto.
Ma il futuro secondo Mercedes non si ferma alla velocità di ricarica. C’è un altro aspetto che promette di rivoluzionare la quotidianità degli automobilisti: la ricarica bidirezionale. Non si tratta solo di fare il pieno, ma di restituire energia alla rete quando serve, abilitando così il concetto di vehicle to grid. È una vera e propria svolta: la vettura diventa parte attiva della gestione energetica domestica e nazionale, offrendo un nuovo modo di risparmiare e contribuire alla stabilità della rete elettrica. Nel 2026 vedremo la prima applicazione concreta di questa tecnologia con il sistema MB Charge Home nel Regno Unito, che permetterà di usare l’auto come una batteria domestica intelligente, con un risparmio stimato di 435 sterline annue sulla bolletta elettrica. E non è tutto: Mercedes sta già lavorando a un sistema di “virtual energy account”, una sorta di conto energetico virtuale che premierà i proprietari con crediti energetici ogni volta che forniranno elettricità alla rete nei momenti di maggiore richiesta.
Non mancano, poi, le soluzioni che strizzano l’occhio al comfort e alla praticità quotidiana. Nel laboratorio ELF si sperimentano sistemi di ricarica induttiva da 11 kW, che promettono di liberare l’automobilista dalla schiavitù dei cavi: basta parcheggiare e la magia avviene in automatico, senza bisogno di collegare nulla. Ma la vera chicca è rappresentata dai connettori automatizzati che, come in un film di fantascienza, si sollevano dal suolo e si collegano autonomamente al veicolo. Un dettaglio che fa la differenza, soprattutto quando si pensa alla diffusione capillare della mobilità elettrica.
E come se non bastasse, il laboratorio ELF integra anche pannelli solari che, nelle condizioni ideali, possono aggiungere fino a 30 km di autonomia ogni giorno. Un contributo che, seppur non rivoluzionario da solo, rappresenta un tassello importante nel mosaico della sostenibilità. L’obiettivo dichiarato di Mercedes è chiaro e ambizioso: arrivare, entro il 2030, a ricariche di appena cinque minuti per ottenere 800 km di autonomia – ovvero circa 160 km per ogni minuto passato alla colonnina. Una prospettiva che oggi sembra futuristica, ma che, grazie ai progressi sulla ricarica megawatt e alle innovazioni su CCS e MCS, inizia a intravedere una strada percorribile.
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