Mercedes SL, la truffa dell’81enne: vende l’auto e poi la ruba
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Un episodio che ha dell’incredibile scuote la tranquilla Basilea Campagna: protagonista, un pensionato 81enne che, con la freddezza di un professionista del crimine, ha architettato una truffa degna dei migliori romanzi gialli. Al centro della vicenda una Mercedes SL 350, vettura che non solo rappresenta il sogno di molti appassionati di automotive, ma si trasforma anche nell’oggetto del desiderio e, paradossalmente, del reato commesso dallo stesso ex proprietario.
Tutto inizia nel giugno 2024, quando il nostro protagonista decide di cedere la sua fiammante Mercedes SL 350 per la cifra non indifferente di 20.000 franchi. La compravendita auto avviene in modo apparentemente regolare, con tanto di stretta di mano, documenti firmati e, si presume, consegna delle chiavi. Ma, come spesso accade nelle migliori storie noir, il diavolo si nasconde nei dettagli: il pensionato, infatti, con una mossa tanto astuta quanto rischiosa, trattiene per sé un set di chiavi di riserva. Un particolare che si rivelerà cruciale nello sviluppo degli eventi.
Passano i mesi e, poco prima di Natale, il richiamo della sua amata Mercedes si fa irresistibile. Forse un colpo di nostalgia, forse il rimpianto per aver lasciato andare una compagna di mille avventure su strada. Sta di fatto che il pensionato non si limita a rimuginare: decide di agire. E lo fa con una determinazione che lascia a bocca aperta la comunità locale. Nella quiete della notte, si dirige verso Therwil, dove il nuovo proprietario custodisce la vettura. Qui entra in scena il colpo di scena degno di un film: utilizzando le chiavi di riserva che aveva sapientemente nascosto, il pensionato apre la Mercedes, smonta con calma le targhe del nuovo proprietario e rimonta le sue originali. Il tutto senza destare sospetti, in un’operazione chirurgica che dimostra una freddezza e una lucidità fuori dal comune per un uomo della sua età.
Ma il piano non si ferma qui. Una volta ripresa la Mercedes SL 350, il pensionato la conduce in un garage di Duggingen, mettendola al sicuro da occhi indiscreti. Poi, per completare l’opera, si reca presso l’Ufficio della circolazione e avvia la procedura per annullare la carta grigia, nel tentativo di rendere ancora più difficile la vita al legittimo proprietario. Un dettaglio che dimostra come la truffa sia stata studiata nei minimi particolari, con una precisione quasi maniacale.
Tuttavia, anche i piani più raffinati possono avere una falla. La giustizia non tarda a mettere insieme i pezzi del puzzle e il Tribunale penale cantonale non ha dubbi: si tratta di un caso lampante di truffa e di appropriazione indebita. La sentenza è esemplare: il pensionato 81enne viene condannato a una pena pecuniaria di 3.600 franchi, sospesa per due anni, oltre a una multa effettiva di 1.200 franchi. Una punizione che, se da un lato tiene conto dell’età avanzata dell’imputato, dall’altro vuole lanciare un messaggio chiaro: la sicurezza nelle compravendita auto tra privati non è mai troppa, soprattutto quando in gioco ci sono veicoli di prestigio e somme considerevoli.
Il caso ha scosso profondamente la comunità di Basilea Campagna, lasciando increduli sia gli addetti ai lavori sia i semplici cittadini. La vicenda, infatti, mette in luce quanto sia fondamentale prestare attenzione a ogni dettaglio durante una transazione di automotive. È essenziale, ad esempio, assicurarsi che tutte le chiavi – comprese quelle di riserva – vengano effettivamente consegnate al nuovo proprietario, e che ogni passaggio sia accuratamente documentato nel contratto di vendita. Solo così si può ridurre al minimo il rischio di spiacevoli sorprese, anche quando il venditore sembra insospettabile come un pensionato 81enne.
Questa storia, oltre a suscitare curiosità e stupore, rappresenta un monito per chiunque si appresti a vendere o acquistare un’auto usata. Nel mondo dell’automotive, dove la passione spesso si intreccia con ingenti valori economici, la prudenza non è mai troppa. La vicenda della Mercedes SL 350 di Basilea Campagna resterà negli annali come esempio emblematico di come anche le transazioni più limpide possano nascondere insidie inaspettate, e di quanto sia importante non abbassare mai la guardia, nemmeno di fronte al più insospettabile dei venditori.
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