Cosa stai cercando?
Cerca

NOx e software illegali: perché lo scandalo Mercedes non si chiude

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 24 dic 2025
NOx e software illegali: perché lo scandalo Mercedes non si chiude
Mercedes Benz e Daimler accettano un accordo da quasi 150 milioni per risolvere accuse di software che truccavano i test sulle emissioni diesel; previsti risarcimenti per i consumatori e misure di compliance.

Una nuova pagina si aggiunge alla lunga e complessa vicenda delle emissioni diesel che vede coinvolta la casa automobilistica tedesca Mercedes Benz. Questa volta, la notizia arriva dagli Stati Uniti, dove il gruppo, insieme alla controllante Daimler, ha raggiunto un accordo con una coalizione di 50 procuratori generali, ponendo così fine a una controversia decennale che aveva gettato ombre sulla trasparenza e la conformità normativa del colosso tedesco. L’intesa prevede il pagamento di ben 150 milioni di dollari, di cui 120 milioni saranno immediatamente distribuiti tra gli stati coinvolti, mentre altri 29,6 milioni restano vincolati al successo di un programma di assistenza destinato ai proprietari dei circa 40.000 veicoli ancora da riparare. Una cifra che, pur risultando importante, rappresenta solo l’ultimo tassello di una saga che, già nel 2020, aveva visto Daimler versare 1,5 miliardi di dollari per chiudere analoghe contestazioni con il governo federale e le autorità californiane.

Al centro dello scandalo, ancora una volta, la presenza di un dispositivo di manipolazione software installato su oltre 211.000 automobili vendute tra il 2008 e il 2016. Questo sistema era in grado di alterare artificialmente i risultati dei test di omologazione, facendo sì che le vetture rispettassero i limiti imposti dalle normative soltanto durante i collaudi. Tuttavia, una volta su strada, le emissioni di NOx – ossidi di azoto particolarmente nocivi per la qualità dell’aria e la salute respiratoria – superavano ampiamente i limiti consentiti, contribuendo a inquinare in modo ben più significativo di quanto dichiarato ufficialmente. Una strategia che ha scosso profondamente la fiducia dei consumatori e riacceso il dibattito pubblico sulla reale efficacia dei controlli nell’industria automobilistica.

L’accordo appena raggiunto prevede anche una serie di misure concrete per risarcire i clienti coinvolti e per prevenire il ripetersi di simili episodi in futuro. Ogni proprietario dei veicoli interessati potrà infatti beneficiare di incentivi fino a 2.000 dollari, a patto che accetti l’installazione di un nuovo software conforme alle normative e l’estensione della garanzia. Si tratta di una forma di risarcimenti consumatori che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe ripristinare la fiducia tra il marchio e la propria clientela, pur lasciando aperti diversi interrogativi sull’effettiva adeguatezza delle somme stanziate rispetto ai danni ambientali ed economici prodotti.

Non meno rilevante è l’impegno assunto da Mercedes Benz sul fronte delle riforme strutturali. Il gruppo si è infatti impegnato a bandire definitivamente la commercializzazione di veicoli dotati di dispositivo di manipolazione, a garantire la massima trasparenza nei rapporti con le autorità di regolamentazione e a sottoporre a un costante monitoraggio le riparazioni effettuate sui veicoli già in circolazione. Un pacchetto di misure che, nelle intenzioni dell’azienda, dovrebbe rappresentare una svolta culturale e operativa, in grado di archiviare definitivamente l’era delle emissioni truccate e di inaugurare una nuova stagione all’insegna della responsabilità e della sostenibilità.

Tuttavia, le associazioni ambientaliste e i difensori dei consumatori restano scettici. Molti sottolineano come i risarcimenti consumatori previsti dall’accordo rischino di non essere sufficienti a compensare appieno i danni causati, sia in termini di salute pubblica sia in termini di costi ambientali. Fondamentale sarà dunque verificare, nei prossimi mesi, l’effettività delle riparazioni e i reali benefici che queste potranno portare sulla qualità dell’aria. In particolare, sarà necessario monitorare con attenzione l’impatto sulle emissioni di NOx, vero e proprio tallone d’Achille dei motori diesel e simbolo delle criticità di un intero comparto industriale.

Sul piano strategico, Mercedes Benz punta ora sull’elettrificazione della gamma come risposta strutturale alla crisi del diesel. Un cambio di rotta che, se da un lato rappresenta una necessità dettata dai nuovi standard normativi e dalle aspettative del mercato, dall’altro si configura come una vera e propria scommessa sul futuro dell’automobile. L’auspicio è che questa svolta non sia soltanto una risposta contingente alle sanzioni e agli scandali, ma l’inizio di un percorso di rinnovamento profondo, capace di restituire credibilità e centralità a un marchio che ha fatto la storia dell’automobilismo mondiale.

 

Seguici anche sui canali social
Seguici su TikTok @motori_it
Seguici su TikTok
Motori_it
Seguici su X

Ti potrebbe interessare