Diesel: Suzuki e Mitsubishi pronte a dire addio alle vendite in Europa?

Francesco Giorgi
17 Ottobre 2018
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Normative ambientali sempre più stringenti potrebbero portare i due big player giapponesi ad abbandonare le vendite di nuove autovetture a gasolio nel Vecchio Continente.

La “caccia alle streghe” a livello amministrativo nei confronti di motori a gasolio per le autovetture – conseguente, in prima battuta, al “Dieselgate” che rese l’autunno 2015, di fatto, spartiacque fra due modi di concepire la mobilità privata, e la cui onda lunga sta portando ad una concreta accelerazione delle strategie di sviluppo dei sistemi ibridi, ibridi plug-in e 100% elettrici da parte delle principali Case costruttrici – vede, di fatto, un calo al 44,4% della quota di vetture a gasolio circolanti in Europa a tutto il 2017 (quasi il 6% in meno del 50% che si registrò nel 2011). Secondo un report della società britannica di analisi IHS Market citato in queste ore da una news pubblicata da Nikkei Asian Review, entro il 2022 il numero di vetture diesel in circolazione nel vecchio Continente potrebbe subire un ulteriore “taglio”, fino ad assestarsi sul 32,5%.

Ciò si dovrebbe, in massima parte, al graduale aumento di nuovi modelli elettrificati che entreranno in listino in un’ottica a medio termine, e ad una diminuzione di modelli a gasolio per i segmenti medio-bassi, unitamente – ed è notizia, appunto, di queste ore – ad una previsione di abbandono del comparto diesel che, secondo la news pubblicata dal quotidiano economico asiatico, sarebbe nei programmi di Suzuki e Mitsubishi, entrambe pronte a dire addio alla vendita di autovetture a gasolio in Europa. Più nel dettaglio, Suzuki avrebbe in programma il ritiro del diesel dai listini del Vecchio Continente già alla fine di quest’anno, mentre Mitsubishi potrebbe “eliminare” il diesel da mercati-chiave quali Germania e Regno Unito come risposta alle sempre più severe normative anti-inquinamento.

Il ritiro dei due big player giapponesi dalla vendita di autovetture diesel in Europa lascerebbe di fatto Mazda quale unica Casa costruttrice di primo piano del “Sol Levante” fra quelle che offrono nella propria gamma modelli a gasolio per i mercati europei, stante la recente notizia che altri due competitor connazionali (Nissan e Toyota) sono anch’essi in procinto di abbandonare le nostre strade da proposte a gasolio. Va detto che già dalla scorsa estate Suzuki aveva iniziato un processo di abbandono dell’alimentazione a gasolio dalla propria lineup riferita ai mercati europei, avendone fermato le relative linee di produzione ungheresi dalle quali, al termine dello scorso anno finanziario (31 marzo) era stato registrato meno del 10% di veicoli a gasolio sui 281.000 venduti in tutta Europa. Per converso, le vendite di autovetture a gasolio proseguiranno in altri paesi, compresa l’India dove questa alimentazione incide a circa il 30% del monte-vendite.

Da parte di Mitsubishi, le filiali di oltremanica e tedesca hanno anch’esse terminato l’offerta di nuovi modelli diesel (SUV compresi), e decisioni sulla medesima tonalità sembrano essere in fasi di approvazione da parte delle filiali francese e di altri mercati UE, sebbene non venga fatta alcuna menzione in merito ad un eventuale “stop” alle vendite in Europa per il segmento pickup, il quale è notevolmente rivolto a motorizzazioni diesel. Dati alla mano, al 31 marzo 2018 le vendite di autovetture a gasolio Mitsubishi si sono attestate nell’ordine delle 52.000 unità, cifra corrispondente a circa il 30% del totale consegne in Europa.

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