Difficoltà di accesso al credito, aumento dei dazi, crisi economica, rublo debole tra le cause della debacle. Ma all’orizzonte spuntano gli incentivi
Difficoltà di accesso al credito, aumento dei dazi, crisi economica, rublo debole tra le cause della debacle. Ma all’orizzonte spuntano gli incentivi
Il 2009 è stato un anno da dimenticare per il mercato automobilistico russo, con un -49% che fa impressione tra gli addetti ai lavori. E la cosa preoccupante è che anche per il 2010 non si vedono segni di ripresa per questo Paese che poco più di un anno fa si avviava a diventare il primo mercato europeo per numero di auto.
A dicembre le cose sono andate un po’ meglio, anche se i dati relativi allo stesso mese del 2008 sono impietosi: -38%. E il Paese è così tornato ai livelli di vendite del 2005.
Ma quali sono i motivi del tracollo? La Association of European Business è stata molto chiara: una crisi economica generale, che si è abbattuta anche in Russia; un deciso aumento dei dazi sulle auto d’importazione; la contrazione del credito e la debolezza del Rublo. A questo si aggiunge il fatto che le misure statali (ridotti a semplici incentivi che abbattevano i tassi di interesse di chi acquistava un’auto a rate) per incrementare le vendite non sono state adeguate, al punto che solo 70.000 clienti ne hanno usufruito.[!BANNER]
Sulla difficoltà di accedere al credito è tornato anche il direttore generale di GM per i Paesi dell’ex area Sovietica che ha detto che proprio questa è la principale causa che ha portato alla debacle delle immatricolazioni in Russia.
Per il mese di marzo, il governo Putin lancerà un programma di rottamazione simile a quello messo in atto nel resto d’Europa e negli Usa. Ma tra gli analisti c’è comunque scetticismo sull’efficacia e sui risultati che potrà dare anche se a fine anno si potrebbero raggiungere il milione e mezzo di auto vendute, contro il milione e 470.000 del 2009.