Vendite auto nuove: le previsioni sono positive

Andrea Barbieri Carones
28 Ottobre 2014
Vendite auto nuove: le previsioni sono positive

In occasione del convegno La capitale dell’Automobile cars sono emersi dati che indicano un’inversione di tendenza. Anche se il car sharing…

In occasione del convegno La capitale dell’Automobile cars sono emersi dati che indicano un’inversione di tendenza. Anche se il car sharing…

Le vendite auto? In Italia sono ferme mentre si ritiene che nel 2015 ci sia un leggero aumento, frenato un po’ dal boom del car sharing e soprattutto dalla crisi economica, visto anche il report della Deloitte che indica che in Europa ci sono 25 milioni di giovani che vorrebbero acquistare un’auto ma non ne hanno disponibilità finanziaria sufficiente.

Questo il quadro generale emerso in occasione de “La Capitale dell’automobile cars”, il summit dedicato agli operatori del settore automotive organizzato a Roma dal centro studi Fleet and Mobility. Un settore che, in base ai dati combinati delle principali Case auto operanti a livello globale, indica che fatta 100% la profittabilità nel 2007 – l’anno in cui è iniziata la crisi – nel 2009 si è toccato il livello più basso con una percentuale del 78%, mentre nel 2013 si è saliti a quota 112%. In salita anche il livello di produzione e l’Ebirda, che dopo esser sceso al 5,6% del 2009 è ora risalito al 9,8% attuale, avvicinandosi ai livelli pre 2007.

“Non bisogna farsi trarre in inganno dalle cifre – ha spiegato il presidente Unrae, Romano Valente – visto che le vendite corrono su 2 binari paralleli a seconda che si parli di Europa, Italia e mondo: se a livello globale le vendite di auto sono aumentate del 20% tra il 2007 e il 2013, in Europa c’è stato un calo del 19%, soprattutto a causa dell’Europa occidentale, che resta l’unica macroregione (insieme all’area Giappone-Corea del Sud) a non aver ancora raggiunto il numero di immatricolazioni del 2007″.

Ma quello che lascia più sbalorditi sono le previsioni internazionali effettuate nel primo quadrimestre del 2014 da IHS Global insight, che ha preventivato una crescita costante delle vendite di auto nuove dagli 83 milioni del 2013 fino agli 85 milioni del 2014 e ai 109 milioni del 2023, grazie soprattutto a Usa, Brasile, India, Cina e Russia se pur ciascuno con veicoli di segmento diverso. E l’Italia? Il prossimo decennio ci vede nuovamente in crescita: considerando i primi 15 mercati mondiali, siamo tra la 6° e la 10° posizione, davanti a Germania e Francia, soprattutto in virtù del fatto che nei primi 9 mesi del 2014 le vendite sono cresciute di poco meno del 5% rispetto allo stesso periodo del 2013, anche se all’appello mancano ancora un terzo delle immatricolazioni degli anni pre 2007.

Il car sharing e la crisi economica. “Negli ultimi mesi in Italia – soprattutto a Milano e a Roma – c’è stato un vero e proprio boom del car sharing” ha detto il presidente Aniasa, Fabrizio Ruggiero. “Tale boom non ha risparmiato l’Europa, dove le auto sono oggi 36.200, mentre raggiungeranno quota 70mila nel 2017”.

Ma questa consuetudine di condividere l’auto può penalizzare le vendite? “E’ difficile a dirsi con certezza, anche se è molto probabile che ciò avvenga anche alla luce del fatto che gli iscritti sono 90mila nell’area milanese, 105mila in quella parigina e ben 207mila in quella di Berlino. Che il mercato italiano sia in forte crescita lo dimostra il fatto che Car2go (Daimler Benz) si appresti a chiudere a Londra per incrementare sull’Italia”.

I dati della società di consulenza Alix Partners, resi noti in Italia durante il convegno del Centro Studi Fleet and Mobility sono emblematici: da qui al 2020, negli Usa il car sharing potrebbe portare alla mancata vendita di 1,2 milioni di auto, mentre in Europa si arriverebbe addirittura a 2,9 milioni.

“Il car sharing è un’arma a doppio taglio. Ma quello che frena gli acquisti è anche la crisi economica globale” ha detto Pierluigi Bonora, fondatore di Missione Mobilità, il movimento di opinione che sta dalla parte dei motori, indicando soluzioni e proposte concrete a favore di una mobilità equa e responsabile. “Da una ricerca Deloitte, infatti, è emerso che nella Ue ci sono 25 milioni di giovani che vorrebbero acquistare un’auto ma non ne hanno la possibilità”. E il car sharing, per molti, è un’opzione molto valida.

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