Per Alfa Romeo Marchionne continua a dire di no, ma se invece vendesse Lancia a Volkswagen? Fantasia, provocazione o probabilità?
Per Alfa Romeo Marchionne continua a dire di no, ma se invece vendesse Lancia a Volkswagen? Fantasia, provocazione o probabilità?
“L’Alfa se la possono scordare” è solo l’ultima in ordine di tempo, a Detroit, delle seccate smentite di Sergio Marchionne alle ipotesi di acquisto del glorioso marchio sportivo italiano da parte del gruppo tedesco.
Stavolta il piano di rilancio per il bistrattato biscione sembra serio e supportato da investimenti e progettualità avanzati e specifici, che rendono credibile una nuova verginità, con vendite e margini di buon livello.
Oltre al disegno imprenditoriale certamente incide sulla vicenda anche la personale contrapposizione tra le due coppie di management, Marchionne ed Elkann da un lato, Winterkorn e Piech dall’altro, che non si amano e non intendono certo farsi reciprocamente favori.
Purtroppo è altrettanto chiaro, senza attendere le conferme che verranno dall’annunciato nuovo piano triennale del prossimo aprile, che a risorse limitate e con la scelta di puntare per la gamma premium solo su Maserati e Alfa Romeo, il ruolo di “Lancia cenerentola” è destinato per il triennio 2015/2017 ad essere sempre più marginale nelle strategie del gruppo.
“Ypsilon, solo Ypsylon e solo Italia o quasi per Lancia“, davvero poco per un marchio elettivamente premium e dal così glorioso passato.
Ma se i soldi per far tutto non ci sono, suona il ragionamento di Marchionne, è obbligatorio avere delle priorità negli investimenti e queste sono Maserati e Alfa Romeo, Lancia resta congelata.
Inutile dire che non sono d’accordo, perché, una volta deciso di investire comunque in Italia su prodotti Maserati e Alfa Romeo, considero una clamorosa miopia industriale, non sfruttare un marchio premium DOC come Lancia
A costi marginali assai ridotti, non aggiungere un terzo brand all’offerta premium mi sembra profondamente sbagliato, un’opportunità non colta. Ma tant’è, questa è al momento l’aria che tira e non sembra che le cose possano cambiare in tempi brevi.
E dunque ecco la provocazione, ma mica poi tanto. Perché non vendere agli antipatici, ricchi tedeschi non Alfa Romeo, ma la nobile decaduta Lancia?
Si proprio quel marchio così “italiano”, così misconosciuto a livello globale, dice Marchionne, che sarebbe troppo costoso cercare di affermarlo sui mercati internazionali.
Fiat si accontenterebbe di poco, solo qualche miliardo di euro, si libererebbe di un marchio su cui non intende investire e potrebbe destinare la liquidità acquisita allo sviluppo dei marchi premium in cui crede, Maserati e Alfa.
Volkswagen da parte sua, con la forza della sua debordante liquidità, acquisirebbe per pochi spicci un marchio premium che ha ancora il suo prestigio, facile da rilanciare e affermare grazie alle sinergie potenziali con Audi.
Piattaforme, eccellenza tecnologica, ampiezza di meccaniche e motorizzazioni, capacità d’investimento, presenza sui mercati e reti di vendita, renderebbero relativamente semplice dotare Lancia di una gamma di prodotti di primissima qualità, in linea con la tradizione del marchio.
A Volkswagen è costato molto di più investire nel rilancio di brand assai meno nobili e ancora più “nazionali” di Lancia, come Seat e Skoda, sarebbe un’operazione semplice e con margini e profittabilità potenzialmente molto più interessanti. Sarebbe anche una quarta pedina italiana di prestigio acquisita dal gruppo tedesco; dopo Lamborghini, Giugiaro, Ducati… Lancia.
Fantasia? Provocazione? Paradosso? Ipotesi incredibile? Può darsi, ma può anche darsi di no, può anche darsi che qualcuno a Wolfsburg ci abbia già pensato o ci pensi ora leggendo l’opinione di Motori.it…da un po’ di tempo accadono cose incredibili nel mondo dell’auto, perché non questa.