Le immatricolazioni calano anche per Fiat (-12,8% rispetto al 2011), che si consola con successi in Germania, UK, Spagna, Belgio e Svizzera.
Le immatricolazioni calano anche per Fiat (-12,8% rispetto al 2011), che si consola con successi in Germania, UK, Spagna, Belgio e Svizzera.
Dopo i dati negativi sulle immatricolazioni in Italia, arrivano anche le rilevazioni dell’Acea (l’European automobile manufacturers association) sulle vendite nei 27 paesi membri dell’Unione europea più quelli Efta (European free trade association, che comprende Islanda, Lichtenstein, Norvegia e Svizzera): le immatricolazioni nel mese di novembre sono scese del 10,1%, con 965.918 unità attestate contro le 1.074.591 dello stesso mese del 2011; mentre nei soli paesi Ue la flessione è stata del 10,3%. Nei primi undici mesi del 2012 il calo nel mercato complessivo di Ue ed Efta è stato del 7,2% con 11.690.109 veicoli venduti, mentre nella sola Ue la contrazione è stata del 7,6% con 11.255.094 immatricolazioni.
L’italiano Fiat Group, nel dettaglio, ha immatricolato in Europa e nei paesi Efta a novembre 59.152 nuovi veicoli, -12,8% rispetto ai 67.801 dello stesso mese dello scorso anno. Nei primi undici mesi del 2012 il Lingotto ha venduto in Europa 747.956 unità, in calo del 15,6%, e ha segnato una quota di mercato del 6,4%, contro il 7% registrato nello stesso periodo del 2011. La Fiat ha precisato con una nota di «essere pesantemente penalizzata dal risultato negativo del mercato italiano (-20,1%)» e sottolineato come «il brand sia migliorato in Germania, Regno Unito, Spagna, Belgio e Svizzera, mentre Jeep sia in cresciuta in Germania, Francia, Regno Unito e Spagna».
Tra i dati europei diffusi dal Lingotto, che tendono a ridimensionare l’impressione di un grande calo sui mercati, quelli che riguardano la Panda, «ancora una volta nettamente la vettura più venduta del segmento A, con una quota di quasi il 17%», e i risultati ottenuti «nel Regno Unito, in Svezia e in Germania. Nella prima nazione i volumi sono cresciuti del 4,4% e la quota si è attestata al 2,5%, in Svezia le vendite sono salite del 76,9% (quota in crescita all’1,9%) e in Germania dello 0,5% (quota è salita al 2,6%)».