Nuova Mercedes Classe A: un caso di successo

Fabrizio Brunetti
05 Novembre 2012
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Nuova Mercedes Classe A: un caso di successo

Mercedes apre al segmento C con una compatta a trazione anteriore dal sapore sportivo e realizza il miglior successo della sua storia.

Mercedes apre al segmento C con una compatta a trazione anteriore dal sapore sportivo e realizza il miglior successo della sua storia.

La Mercedes cambia la formula del suo modello compatto e ottiene il più grande successo nella storia, per di più in tempi di crisi profonda. La Classe A 2012 ha raccolto oltre 70.000 prenotazioni al lancio solo in Europa occidentale: è il miglior debutto di sempre per l’intero gruppo Daimler. Questo caso di successo ci dà l’opportunità di analizzare le scelte industriali vincenti che stanno alla base di vendite così spumeggianti, nonostante un mercato auto in caduta libera.

Rivoluzione conservatrice

La nuova Mercedes Classe A è un successo annunciato, ma per imporsi ha dovuto rinnegare se stessa, le scelte audaci, controcorrente, discusse e discutibili che nel passato ne hanno limitato l’affermazione e che tanti soldi sono costate alla Casa tedesca.

Come ha sottolineato con autocritica Dieter Zetsche, numero uno del colosso di Stoccarda: “A BMW e Audi era stato lasciato sinora campo libero per le A3 e Serie 1”. Ma non succederà più, anzi la Classe A diventerà una vera e propria gamma di modelli compatti e contribuirà in modo significativo all’obiettivo 2020 di diventare il primo produttore mondiale nei segmenti premium.

Dunque niente continuità con il passato e il precedente monovolume compatto con la originale disposizione meccanica, i costi di produzione elevati e la cattiva fama dell’alce, difficile da contrapporre alle fortunate, snelle e sportiveggianti rivali.

La vecchia Classe A viene sostituita da un’elegante ma aggressiva berlina tre e cinque porte, disegnata da Gorden Wagener. Il nuovo modello ha un frontale aggressivo e una fiancata mossa, vicina nello stile alla BMW 1, ma è a trazione anteriore come l’Audi A3 e come convenzione nella categoria. Una rivoluzione d’immagine, assai poco Mercedes, dinamica, sportiva, e di posizionamento per allinearsi all’impostazione più convenzionale nel segmento.

Il prodotto per vincere la crisi

Il caso della Classe A 2012 dimostra in modo chiaro che produrre auto di forte appeal è la chiave per contrastare l’attuale calo delle immatricolazioni. In altre parole, se la torta si restinge, l’unico modo per mantenere volumi produttivi elevati è quello di rubare i clienti alla concorrenza. Un prodotto intrigante, con un marchio forte sul cofano e un prezzo elevato ma non esagerato – la Classe A parte da 22.900 euro – è riuscito pienamente nell’impresa.

Quella di Mercedes sembra una mossa riuscita anche sotto il profilo dei costi di produzione, grazie al prezioso accordo con Renault, fornitore di motori a 4 cilindri e impianti di produzione più economici.

I frutti di questa strategia si sono visti già a poche settimane dall’inizio delle vendite, quando il costruttore ha annunciato di aver avviato la produzione anche in Finlandia, nello stabilimento di Uusikaupunki, per far fronte alle richieste e non allungare eccessivamente i tempi di attesa.

Si potrebbe obiettare che un’operazione di questo tipo sia possibile solo per un marchio premium con una reputazione consolidata come Mercedes, che di fatto scende nel segmento C permettendo ad una clientela più ampia di mettersi in garage un’auto di prestigio.

In realtà, è passato più in sordina ma è degno di nota anche il successo di Mazda con il suo crossover compatto CX-5, anch’esso in vendita da qualche mese e già protagonista del suo segmento. Tanto che la Casa giapponese, che fa validi prodotti ma non è considerata di lusso, ha già decretato l’aumento della produzione da 200.000 a 240.000 unità all’anno.

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