Fiat annuncia l’apertura in India di 20 concessionare indipendenti ma conferma la joint-venture con Tata. Durerà ancora questo fidanzamento?
Fiat annuncia l’apertura in India di 20 concessionare indipendenti ma conferma la joint-venture con Tata. Durerà ancora questo fidanzamento?
La joint-venture tra Fiat e Tata nata nel 2006 era nata sotto i migliori auspici: il marchio italiano era pronto a realizzare nello stabilimento di Ranjangaon in India oltre 100.000 Palio e Grande Punto all’anno, grazie ad un investimento complessivo di circa 650 milioni di euro e all’assunzione di circa 4000 dipendenti.
Peccato che i target di vendita non siano stati rispettati e lo stesso Sergio Marchionne, a metà giugno, aveva dichiarato come “L’alleanza con Tata andrà avanti ma i termini dell’accordo dovranno cambiare”. Neanche ad un mese di distanza arrivano i primi segnali della crisi tra i due marchi. Rajeev Kapoor, Ceo di Fiat India Automobilies, ha annunciato l’apertura di 20 concessionarie monomarca Fiat nei prossimi 18 mesi nelle principali città indiane.
Nonostante la decisione di aprire showroom separati per valorizzare al meglio le vetture italiane, la joint-venture per ora andrà avanti grazie alla fornitura delle motorizzazioni 1.3 Multijet, alla servizio post-vendita Fiat garantito dalle officine Tata (la più grande rete di assistenza in India dopo Maruti Suzuki) e all’apertura di due Caffè Fiat a Dehli e Pune.
Dopo l’annuncio della filiale indiana di Fiat, molti addetti ai lavori hanno pronosticato un divorzio a breve termine tra i due costruttori. Riuscirà però Marchionne, senza l’appoggio di Ratan Tata, a conquistare uno dei mercati automobilistici in più rapida espansione?