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Mazda CX-5 2026: rivoluzione touch e addio ai comandi fisici

Di Vincenzo Calvarano
Pubblicato il 11 lug 2025
Mazda CX-5 2026: rivoluzione touch e addio ai comandi fisici
La nuova Mazda CX-5 2026 elimina i pulsanti fisici e introduce un abitacolo digitale. Scopri cosa cambia, i motivi della scelta e le reazioni degli utenti.

Nel panorama automobilistico, ogni tanto arriva una scossa che rimette tutto in discussione. È proprio quello che sta succedendo con la Mazda CX-5 2026, protagonista di una vera rivoluzione digitale che lascia il segno: addio ai pulsanti fisici, largo al display touch che ora regna incontrastato al centro dell’abitacolo. Un cambiamento che non passa inosservato e che, come spesso accade quando si parla di innovazione, divide gli animi tra entusiasmo e nostalgia.

Mazda ha scelto di voltare pagina, spinta da una filosofia che punta tutto sulla semplicità d’uso e sulla sicurezza, senza però dimenticare l’attenzione per il dettaglio che da sempre caratterizza il marchio giapponese. «Abbiamo sviluppato una nuova interfaccia che dà priorità alla facilità d’uso, mantenendo la filosofia Mazda sulla sicurezza», spiega Tamara Mlynarczyk di Mazda North America, a sottolineare che la svolta non è frutto del caso, ma il risultato di attente ricerche interne. Dati alla mano, i clienti oggi vogliono sistemi di infotainment ampi, intuitivi e capaci di rispondere in modo immediato alle esigenze della vita quotidiana.

E così, la terza generazione del SUV più venduto della casa – oltre 4,7 milioni di unità dal 2012 – mantiene sì il suo look esterno inconfondibile, ma cambia pelle dentro: l’abitacolo si trasforma in un ambiente essenziale, dominato da superfici pulite e dal grande schermo centrale. La nuova interfaccia uomo-macchina (HMI) promette di ridurre le distrazioni alla guida, affidandosi a un sistema touch evoluto, comandi vocali di ultima generazione e pratici pulsanti al volante. Un mix studiato per gestire funzioni come climatizzazione, navigazione e audio senza mai perdere di vista la strada, e con un occhio di riguardo all’ergonomia.

Questa scelta, tuttavia, rappresenta una vera e propria inversione di rotta rispetto alla filosofia che Mazda ha difeso a spada tratta fino a pochi anni fa. Non bisogna andare troppo indietro nel tempo per trovare dichiarazioni di tecnici come Matthew Valbuena, che mettevano in guardia dai rischi dei touchscreen, temendo che potessero compromettere la sicurezza e la precisione dei comandi. Oggi, invece, il vento è cambiato e il display touch è diventato il nuovo cuore pulsante dell’abitacolo.

Mazda CX-5 2026, le reazioni

Le reazioni dei puristi e degli appassionati non si sono fatte attendere. Tra i commenti più ricorrenti spicca il grido di chi non si rassegna: «No knobs and buttons, no sale!». Una frase che racchiude il timore di perdere quel contatto fisico con l’auto che, per molti, è parte integrante dell’esperienza di guida. Non sono pochi, infatti, coloro che chiedono a gran voce di mantenere almeno i comandi fisici per le funzioni essenziali, temendo che la digitalizzazione spinta possa tradursi in una perdita di immediatezza e di sicurezza.

Non è la prima volta che Mazda sperimenta un abitacolo minimalista: i modelli elettrici EZ-6 e EZ-60, già in vendita in Cina, hanno anticipato questa tendenza con cruscotti dominati da grandi schermi. Tuttavia, è proprio la Mazda CX-5 a segnare la prima applicazione globale di questa filosofia, aprendo la strada a un cambiamento che presto potrebbe coinvolgere l’intera gamma del marchio.

Ma Mazda non è sola in questa corsa verso il futuro. Anche BMW ha deciso di abbandonare il suo celebre comando rotativo, una vera icona dell’ergonomia automobilistica, nei modelli a trazione anteriore e nei futuri veicoli Neue Klasse. Un segnale chiaro che la tendenza verso interni sempre più essenziali e tecnologici è ormai trasversale, e non riguarda solo i marchi giapponesi.

Resta però da capire se questa rivoluzione digitale saprà conquistare anche i cuori dei più tradizionalisti, soprattutto in vista di modelli dal forte valore simbolico come la prossima Miata o il ritorno della sportiva con motore rotativo. Per molti appassionati, infatti, la presenza di pulsanti fisici non è solo una questione di praticità, ma un vero e proprio elemento identitario, capace di rafforzare il legame emotivo con la vettura.

Il dibattito sull’evoluzione dell’interazione uomo-macchina è più acceso che mai. La Mazda CX-5 2026 segna senza dubbio un punto di svolta: da una parte, l’esperienza digitale si fa protagonista, promettendo maggiore sicurezza, comfort e personalizzazione; dall’altra, resta viva la consapevolezza che il piacere di guidare passa anche attraverso quei piccoli dettagli, come la solidità di una manopola o la precisione di un tasto. In fondo, l’auto non è solo un mezzo di trasporto, ma uno spazio personale in cui tecnologia e tradizione devono imparare a convivere, trovando il giusto equilibrio tra innovazione e memoria.

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