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Maserati al bivio: Levante e Quattroporte sospese, futuro in bilico

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 16 dic 2025
Maserati al bivio: Levante e Quattroporte sospese, futuro in bilico
Maserati affronta il 2025 in contrazione; Stellantis prepara un piano di rilancio con Ficili e Imparato. Il futuro di Levante e Quattroporte sarà chiarito nel 2026.

Nel cuore di una stagione che si preannuncia come spartiacque per il settore automobilistico italiano, Maserati si trova di fronte a una sfida che mette in discussione non solo la propria identità, ma anche il suo futuro all’interno del gruppo Stellantis. In un contesto in cui la crisi delle vendite si intreccia con la necessità di una profonda revisione strategica, la casa del Tridente si ritrova, ancora una volta, al centro di una tempesta che potrebbe ridefinire le sorti dell’intero segmento premium-luxury.

Il nodo cruciale riguarda il destino di Levante e Quattroporte, due modelli iconici il cui futuro è avvolto da una coltre di incertezza. Stellantis, dal canto suo, si muove con la cautela di chi sa che ogni passo falso potrebbe compromettere il posizionamento di un marchio che rappresenta l’unica vera punta di diamante luxury del gruppo. A guidare questa delicata fase di transizione sono figure di spicco come Santo Ficili e Jean Philippe Imparato, ai quali è stato affidato il compito non solo di elaborare una strategia di rilancio, ma anche di restituire alla clientela quella fiducia che negli ultimi tempi sembra essersi affievolita.

Il piano di rilancio passa, inevitabilmente, da una revisione profonda della gamma. Il progetto di una nuova Quattroporte, che avrebbe dovuto includere anche una versione più compatta destinata a sostituire la Ghibli, è stato sospeso, lasciando intendere che la priorità sia ora quella di evitare sovrapposizioni e dispersioni di risorse. Lo stesso destino, almeno per il momento, sembra toccare anche alla prossima generazione di Levante, il cui sviluppo, previsto nello stabilimento di Cassino sulla piattaforma STLA Large, resta congelato. Una scelta che riflette la volontà di Stellantis di valutare con attenzione ogni investimento, privilegiando la sostenibilità a lungo termine rispetto alla semplice rincorsa dei volumi.

Un elemento di novità arriva dalla decisione di Alfa Romeo di abbandonare il segmento E, mossa che potrebbe spalancare le porte a Maserati per occupare quello spazio con prodotti ad alto valore aggiunto e senza temere la concorrenza interna. Questa opportunità, se colta con la giusta tempistica, potrebbe trasformarsi in un vantaggio competitivo, consentendo di razionalizzare la gamma e di sfruttare sinergie tecnologiche che, in tempi di transizione energetica, rappresentano una carta da giocare con intelligenza. Una maggiore integrazione tra i due marchi, infatti, potrebbe generare linee di prodotto complementari e ridurre sensibilmente i costi di sviluppo, rafforzando così la posizione di Maserati nel panorama globale.

Nel frattempo, mentre il settore si interroga sul futuro del Tridente, non mancano le voci di corridoio circa possibili cessioni a investitori stranieri, in particolare cinesi e mediorientali. Tuttavia, Stellantis ha più volte ribadito la propria volontà di mantenere saldamente Maserati all’interno del proprio portafoglio, sottolineando come il marchio rappresenti un asset strategico per la valorizzazione dell’intera offerta premium. Una scelta che, se da un lato rafforza la posizione del gruppo, dall’altro impone una responsabilità ancora maggiore nella definizione di una strategia industriale capace di garantire continuità e redditività.

In questo scenario a tinte contrastanti, emergono due possibili vie: da un lato, una riorganizzazione graduale, fondata su modelli differenziati ma accomunati da tecnologie condivise; dall’altro, una ridefinizione più radicale che potrebbe portare a una contrazione della gamma, puntando su nicchie di mercato estremamente esclusive e su un livello di personalizzazione senza precedenti. In quest’ottica, iniziative come BottegaFuoriserie si rivelano fondamentali per mantenere alta l’attenzione della clientela più esigente, offrendo proposte tailor made che esaltano l’unicità del marchio e la sua capacità di interpretare il lusso in chiave contemporanea.

La pressione cresce anche tra i concessionari, che attendono segnali concreti sotto forma di supporto commerciale, incentivi sui modelli attuali e un calendario degli investimenti finalmente chiaro e affidabile. Tutti gli occhi sono puntati sul 2026, anno in cui le scelte su Levante e Quattroporte, le tempistiche di lancio e le eventuali alleanze strategiche diranno se Maserati saprà trasformare l’attuale crisi in una straordinaria occasione di rinascita competitiva. In gioco non c’è solo il destino di una casa automobilistica, ma la possibilità di ridefinire il concetto stesso di eccellenza italiana nel mondo delle quattro ruote.

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