Mamma al volante con il cellulare in modalità selfie: multa per guida pericolosa
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Una giovane madre residente nel cantone di Berna è stata recentemente multata di 600 franchi per un episodio che ha suscitato grande attenzione tra le autorità e i media locali. La donna, una ventinovenne di origine albanese, è stata fermata mentre guidava la sua Mercedes utilizzando il telefono in modalità selfie per monitorare il figlio seduto sul seggiolino posteriore. Questo comportamento ha sollevato interrogativi sul tema della guida pericolosa e sull’uso improprio dei dispositivi mobili al volante.
Non era l’unico problema
Secondo quanto riportato dal quotidiano elvetico “20 Minuten”, le infrazioni non si limitavano al solo utilizzo del telefono. La madre, infatti, non segnalava le svolte con gli indicatori di direzione e, cosa ancora più grave, il seggiolino del bambino era mal fissato, causando il suo ribaltamento laterale durante il tragitto. Questo dettaglio ha reso il caso un esempio emblematico di negligenza alla guida, aggravata dalla presenza di un minore a bordo.
La procura bernese ha descritto l’episodio come un chiaro esempio di condotta pericolosa, sottolineando che l’attenzione della donna era compromessa dall’uso del cellulare selfie. L’episodio ha evidenziato ancora una volta i rischi associati alla distrazione al volante, una delle principali cause di incidenti stradali in Svizzera.
Sicurezza sempre
Questo caso ha riacceso il dibattito sull’importanza di garantire la sicurezza dei bambini in auto. Le normative vigenti richiedono che i seggiolini siano installati seguendo scrupolosamente le istruzioni del produttore, per assicurare la massima protezione in caso di incidenti o manovre improvvise. La corretta installazione e l’uso dei sistemi di sicurezza rappresentano una priorità assoluta per prevenire tragedie evitabili.
Le autorità svizzere, già impegnate in una politica di tolleranza zero verso i comportamenti pericolosi alla guida, stanno intensificando i controlli stradali. La multa inflitta alla mamma multata di Berna si inserisce in un quadro più ampio di misure volte a contrastare l’uso dello smartphone durante la guida. Campagne di sensibilizzazione e programmi educativi sono al centro degli sforzi per promuovere una maggiore consapevolezza dei rischi.
Educare gli automobilisti
Inoltre, la Confederazione elvetica ha avviato iniziative per educare i cittadini sui pericoli della distrazione al volante, specialmente quando sono coinvolti passeggeri vulnerabili come i bambini. L’obiettivo è creare una cultura della sicurezza che riduca drasticamente il numero di incidenti legati a comportamenti irresponsabili.
In conclusione, il caso della madre di Berna rappresenta un monito per tutti i conducenti. La sicurezza stradale non è un optional, ma una responsabilità condivisa. Rispettare le regole e adottare comportamenti prudenti al volante non solo protegge la propria vita, ma anche quella degli altri utenti della strada. L’episodio, pur nella sua gravità, offre l’opportunità di riflettere sull’importanza di guidare con attenzione e di utilizzare correttamente i dispositivi di sicurezza per i più piccoli.
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