Spalletti alla Juve in Mercedes: frecciata a Jeep o scelta casuale?
Quando il calcio incontra il mondo dei motori, il racconto si fa sempre interessante. Così, il primo giorno di Luciano Spalletti alla guida della Juventus ha regalato una scena che ha subito fatto discutere tifosi e addetti ai lavori: l’ex tecnico del Napoli ha varcato i cancelli della Continassa non a bordo di una classica utilitaria, ma al volante di una lussuosa Mercedes GLE grigia. Un dettaglio che, per chi segue con attenzione sia il pallone sia le vicende automobilistiche, non è passato inosservato, soprattutto considerando la storica partnership tra il club bianconero e il marchio Jeep del gruppo Stellantis.
Non si tratta soltanto di una scelta di stile o di comfort, ma di un gesto che, volente o nolente, si carica di significati. D’altronde, nel recente passato, proprio Luciano Spalletti aveva saputo trasformare la sua umile Fiat Panda nera in un simbolo del suo legame con Napoli e i suoi tifosi. Quella vettura, protagonista di un furto clamoroso nell’ottobre 2021, era diventata il vessillo di una storia tutta italiana: rubata, ritrovata e poi donata all’ospedale pediatrico Santobono, con tanto di autografi dei calciatori azzurri e la celebre frase “Uomini forti, destini forti” a decorare la carrozzeria. “La vedevo sempre ferma in garage, così non mi serve a niente; spero che qui al Santobono faccia tanti viaggi della guarigione”, aveva dichiarato il tecnico toscano, dimostrando ancora una volta come anche un’auto possa diventare veicolo di valori e di messaggi forti.
Ma torniamo al presente. L’arrivo alla Continassa con una Mercedes GLE ha inevitabilmente suscitato qualche perplessità tra i tifosi della Juventus e tra chi segue le vicende commerciali della Serie A. In un ambiente dove il marchio Jeep campeggia sulle maglie e sulle divise ufficiali, vedere il nuovo allenatore sfrecciare a bordo di un SUV tedesco di lusso ha scatenato discussioni e ipotesi. È una scelta definitiva? Oppure, come già accaduto in passato con altri tecnici – basti pensare a Massimiliano Allegri e la sua Alfa Romeo Stelvio – si tratta soltanto di una soluzione temporanea, in attesa che il club metta a disposizione la vettura ufficiale del marchio sponsor?
In realtà, questa apparente “svolta automobilistica” di Luciano Spalletti racconta molto di più della semplice preferenza per un modello rispetto a un altro. Sottolinea, innanzitutto, come il passaggio dalla Fiat Panda – emblema di praticità, di legame con la gente comune, di radicamento in una città passionale come Napoli – a una Mercedes GLE – simbolo di prestigio, di istituzionalità, di status – sia il riflesso di un’evoluzione personale e professionale. Da uomo del popolo, capace di far innamorare un’intera città, a guida di una delle società più blasonate e osservate d’Italia, dove ogni dettaglio, anche quello apparentemente più banale, diventa argomento di discussione.
Non è un caso che, nel calcio moderno, l’immagine pubblica degli allenatori venga costruita anche attraverso questi dettagli: l’auto che si guida, il modo in cui si arriva al centro sportivo, le scelte di stile che finiscono inevitabilmente sotto i riflettori. E se la Fiat Panda nera di Luciano Spalletti era diventata, a Napoli, una sorta di amuleto, capace di resistere persino a un furto rocambolesco e di trasformarsi in un gesto di generosità nei confronti del Santobono, la Mercedes GLE rappresenta oggi una nuova fase, più istituzionale, più in linea con le aspettative di un club come la Juventus.
Certo, le interpretazioni si sprecano. C’è chi vede nella scelta della Mercedes GLE un semplice vezzo personale, chi invece la considera una necessità dettata dalle circostanze, magari in attesa della consegna di una Jeep griffata bianconera. In fondo, anche nel recente passato, non sono mancati casi di allenatori juventini che hanno scelto di muoversi su vetture di marchi diversi rispetto a quelli legati al club. La storia di Allegri e della sua Alfa Romeo Stelvio ne è un esempio lampante: a volte la praticità e le esigenze personali hanno la meglio sulle strategie di marketing.
Al di là delle polemiche e delle speculazioni, però, resta un dato di fatto: per i tifosi della Juventus, ciò che conta davvero sono i risultati che Luciano Spalletti saprà ottenere sul campo. L’auto che guida, per quanto possa essere oggetto di curiosità e di discussione, resta in fondo un dettaglio. Ma, come spesso accade nel calcio italiano, anche un dettaglio può raccontare una storia, segnalare un cambiamento, rappresentare una svolta. E allora, dalla praticità popolare della Fiat Panda al prestigio della Mercedes GLE, il viaggio di Luciano Spalletti continua, tra passato e futuro, tra simboli e realtà, sempre sotto gli occhi attenti di chi, nel calcio e nei motori, cerca di leggere il significato nascosto dietro ogni scelta.
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