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Lotus cambia rotta: la Eletre PHEV sfida il dogma dell’elettrico totale

Di Vincenzo Calvarano
Pubblicato il 23 set 2025
Lotus cambia rotta: la Eletre PHEV sfida il dogma dell’elettrico totale
Lotus presenta la Eletre PHEV nel segno dell'Ultra Hybrid: piattaforma a 900 volt, possibile motore 2 litri da Horse Powertrain e sinergie con Geely per tornare alle ibride.

Nel mondo dell’auto, le rivoluzioni spesso si presentano con il passo felpato di chi conosce bene il valore della tradizione. È proprio su questo filo sottile che si muove Lotus, marchio britannico da sempre sinonimo di leggerezza e sportività, che oggi sorprende il mercato con una mossa inaspettata: la Eletre torna a parlare la lingua dei motori a combustione, ma lo fa in chiave moderna, abbracciando la tecnologia PHEV e promettendo una nuova interpretazione del piacere di guida.

Se fino a ieri la narrazione ufficiale del brand, sotto l’egida del gruppo Geely, sembrava puntare tutto sull’elettrificazione totale, oggi i riflettori si accendono su una strategia più sfaccettata. Il programma Ultra Hybrid, presentato nel 2024, è il manifesto di questa svolta: una piattaforma tecnologica a 900 volt che punta a ridefinire il concetto stesso di ibrido plug-in, offrendo tempi di ricarica da record e un’efficienza energetica che non teme confronti. Un approccio che, senza rinnegare il futuro elettrico, riconosce la necessità di una transizione più morbida e versatile, in grado di adattarsi alle reali esigenze dei mercati globali.

Avvistato in Cina

Il prototipo avvistato sulle strade cinesi non lascia spazio a dubbi: la presenza di un impianto di scarico, elemento ormai quasi “esotico” sulle vetture di ultima generazione, è il segno tangibile che sotto la carrozzeria si cela un cuore termico. Ma attenzione: non si tratta di un semplice ritorno al passato. Qui la sfida è tutta nel bilanciamento tra innovazione e identità, tra sostenibilità e performance. E in questo scenario, la sinergia con Horse Powertrain – la joint venture che vede insieme Renault, Aramco e, naturalmente, Geely – si rivela un asso nella manica. Secondo indiscrezioni, sarà proprio questa alleanza a fornire il motore termico protagonista del nuovo corso: un moderno motore 2 litri turbocompresso, già apprezzato su altri modelli del gruppo come la Zeekr 9X.

Una scelta, questa, che va ben oltre la semplice ottimizzazione dei costi di sviluppo. L’adozione di un propulsore già collaudato permette a Lotus di concentrare le risorse sull’affinamento del powertrain ibrido, garantendo al contempo quella dose di affidabilità e prestazioni che il pubblico si aspetta da un marchio così iconico. Non è un caso, infatti, che la piattaforma Ultra Hybrid sia stata progettata per ospitare sia la componente elettrica sia quella termica in un dialogo costante, capace di offrire un’autonomia elettrica generosa per l’uso quotidiano e tutta la versatilità del motore a combustione nei viaggi più lunghi.

Il vero banco di prova, però, sarà la capacità di mantenere intatto il DNA Lotus. Chi conosce la storia del marchio sa quanto il peso sia sempre stato un nemico giurato, e l’aggiunta di batterie e motore termico rischia di far storcere il naso ai puristi. Tuttavia, la promessa di una gestione energetica ottimizzata e di ricariche ultrarapide – grazie all’architettura a 900 volt – lascia intendere che la Eletre PHEV potrebbe rappresentare un compromesso sorprendentemente efficace. Il piacere di guida, quella sensazione di essere un tutt’uno con la vettura, resta il punto di riferimento, e la tecnologia ibrida viene qui interpretata non come un ripiego, ma come un’opportunità per ampliare i confini dell’esperienza di guida.

Dal punto di vista commerciale, questa mossa ha il sapore della scommessa calcolata. In un panorama in cui l’infrastruttura di ricarica è ancora disomogenea e le esigenze dei clienti si fanno sempre più articolate, proporre una Eletre PHEV significa allargare il bacino d’utenza senza tradire la propria missione. Si strizza l’occhio agli appassionati delle alte prestazioni, ma si tende la mano anche a chi guarda con attenzione all’impatto ambientale e alla praticità d’uso. Certo, non mancano gli interrogativi: questo “passo indietro” rispetto all’elettrificazione totale è una semplice parentesi o il preludio a una strategia più flessibile e adattabile?

Nei prossimi mesi, sarà il tempo – e soprattutto i primi test ufficiali – a fornire le risposte. Ma una cosa è certa: Lotus ha scelto di non restare spettatrice nel grande cambiamento della mobilità, preferendo una posizione da protagonista capace di sorprendere e, forse, di dettare nuove tendenze. La Eletre PHEV, con la sua architettura Ultra Hybrid, il supporto di Horse Powertrain e la spinta innovativa del gruppo Geely, si candida a diventare il simbolo di una nuova era, dove la tecnologia a 900 volt e il motore 2 litri turbocompresso sono le chiavi per un futuro che sa guardare avanti senza dimenticare le proprie radici.

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