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LFG by Tuthill: performance Porsche e spirito off-road

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 18 ago 2025
LFG by Tuthill: performance Porsche e spirito off-road
LFG, il nuovo dune buggy di lusso firmato Meyers Manx e Tuthill, debutta a Monterey: motori Porsche, comfort esclusivo e 6 anni di gare off-road.

Nel panorama delle supercar, dove il lusso incontra la performance estrema, una nuova stella si prepara a ridefinire le regole del gioco: LFG. Non si tratta del solito esercizio di stile, né dell’ennesima reinterpretazione di un’icona. Qui siamo di fronte a un progetto che nasce dalla voglia di rompere gli schemi, proprio come accadeva nei mitici anni Sessanta, quando il dune buggy si imponeva come simbolo di libertà assoluta sulle spiagge della California. Ma questa volta la storia si arricchisce di nuovi protagonisti e di una tecnologia senza compromessi.

Il nome Meyers Manx non ha certo bisogno di presentazioni tra gli appassionati: è sinonimo di avventura, creatività e di quell’irriverenza tipicamente americana che ha saputo trasformare un semplice telaio Volkswagen in un’icona senza tempo. Oggi, grazie alla collaborazione con Tuthill, specialista britannico con un pedigree da rally mondiale e una conoscenza profonda dei motori Porsche, la leggenda si evolve e diventa qualcosa di completamente nuovo.

Scegliere la Monterey Car Week come palcoscenico per il debutto non è un caso: qui, tra collezionisti e intenditori, si celebrano le auto che hanno davvero qualcosa da raccontare. E la LFG ha tutte le carte in regola per far parlare di sé. Solo 100 esemplari, ciascuno pensato per chi non si accontenta di possedere un oggetto raro, ma vuole viverlo fino in fondo. Perché il vero lusso, oggi, è l’esperienza. E qui l’esperienza si fa estrema, con la possibilità di partecipare a sei anni di competizioni e tour avventura organizzati nei luoghi più remoti del pianeta. Un privilegio riservato a pochi, che inizia con il prestigioso Baja 1000, la gara che ha consacrato il mito Meyers Manx e che nel 2027 celebrerà il suo cinquantesimo anniversario.

A livello tecnico, la LFG non conosce rivali. La carrozzeria in fibra di carbonio – leggera e resistente come poche – nasconde un cuore pulsante: un sei cilindri boxer di chiara derivazione motori Porsche, abbinato a un cambio sequenziale a sei rapporti che assicura cambi di marcia fulminei e un controllo totale anche nelle condizioni più estreme. Ma è la trazione integrale, con tre differenziali a slittamento limitato, a fare davvero la differenza: la sensazione è quella di poter affrontare qualsiasi terreno, dalla sabbia alle rocce, con una sicurezza che solo la migliore ingegneria off-road può garantire.

Le sospensioni, vero gioiello di tecnologia, sono a doppio ammortizzatore regolabile su cinque vie e dotate di finecorsa idraulici: una soluzione che consente di affrontare i percorsi più impegnativi senza mai perdere aderenza o comfort. L’abitacolo, invece, è un concentrato di funzionalità e stile: climatizzato, modulabile, in grado di trasformarsi rapidamente da chiuso ad aperto per regalare al pilota e al passeggero un’esperienza di guida immersiva, in perfetto equilibrio tra protezione e libertà.

Ogni dettaglio è pensato per fare la differenza: lo scarico in Inconel, materiale usato in Formula 1 per la sua leggerezza e resistenza alle alte temperature, il GPS integrato di ultima generazione, il serbatoio a lunga autonomia per affrontare tappe epiche senza pensieri. Tutto, in questa vettura, parla la lingua della passione vera per l’automobile e per l’avventura.

Non è solo questione di prestazioni, ma di esclusività autentica: chi avrà la fortuna di mettere le mani su uno dei 100 esemplari di LFG entrerà in un club esclusivo, fatto di persone che condividono la stessa voglia di esplorare, di spingersi oltre i limiti e di vivere emozioni irripetibili. Perché la vera essenza di questa supercar off-road non sta solo nei numeri o nei materiali pregiati, ma nella possibilità di scrivere la propria storia, un’avventura dopo l’altra, seguendo le orme di quei pionieri che, cinquant’anni fa, hanno fatto grande il nome Meyers Manx alla Baja 1000.

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