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Leapmotor brucia i record: 1 milione di auto in meno di un anno

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 1 ott 2025
Leapmotor brucia i record: 1 milione di auto in meno di un anno
Leapmotor ha prodotto il milionesimo veicolo nel 2025: crescita esplosiva, profitti semestrali e accordo con Stellantis per accelerare export e presenza globale.

Nel panorama globale dell’auto, dove l’innovazione si misura ormai a colpi di acceleratore, la notizia che Leapmotor abbia tagliato il traguardo del suo milionesimo veicolo in meno di un anno dall’ultimo mezzo milione non può che far alzare più di un sopracciglio agli addetti ai lavori. Un record che, come spesso accade, arriva dalla Cina, patria di startup che non solo bruciano le tappe ma riscrivono i parametri stessi della competizione. E non è un caso che questo risultato sia stato celebrato il 25 settembre 2025, con tempismo quasi chirurgico rispetto alla prima redditività semestrale della giovane casa automobilistica. La corsa ai numeri da capogiro non è solo una questione di orgoglio: sancisce l’ingresso di Leapmotor nel ristretto club delle aziende NEV (New Energy Vehicles) capaci di scalare la vetta del “Million Club”, seconda solo a Li Auto.

Fondata nel 2015, Leapmotor ha costruito il proprio successo puntando tutto sull’autonomia produttiva. Un dettaglio tutt’altro che secondario, se si considera che il controllo interno di circa il 65% dei costi – dalle batterie ai motori elettrici, passando per le sofisticate architetture computazionali – rappresenta un vero e proprio scudo contro le turbolenze del mercato globale. Nei primi otto mesi del 2025, le consegne hanno superato quota 320.000 unità, segnando un balzo del 136,43% rispetto all’anno precedente. Numeri che si traducono in ricavi semestrali per 24,25 miliardi di RMB, con un margine lordo del 14,1% che fotografa una svolta decisa rispetto alle perdite del 2024. Un utile netto di circa 300 milioni di RMB è la ciliegina sulla torta di un semestre che sa di svolta epocale.

A guidare questa ascesa sono stati, senza mezzi termini, i modelli di punta. Il C10, SUV presentato a maggio 2024, si è imposto come riferimento tra i marchi emergenti, con 160.000 consegne in appena 17 mesi. Un vero best seller, capace di conquistare la fiducia di una clientela sempre più esigente e orientata verso l’innovazione. Non da meno il B10, lanciato ad aprile e già oltre la soglia delle 60.000 unità. Ma il colpo di teatro arriva con il Lafa5 – la versione internazionale del B05 – che, svelato a Monaco, punta dritto al cuore delle metropoli, con un debutto previsto in Cina entro fine 2025 e un’export globale nel 2026. Qui si gioca la partita più delicata: quella della penetrazione nei mercati esteri, dove la capacità di adattarsi alle esigenze locali sarà il vero banco di prova.

Il 2025 segna un’accelerazione anche sul fronte export, con oltre 30.000 veicoli spediti oltreconfine e una rete di circa 700 showroom all’estero. In questo scenario, la partnership con Stellantis – che detiene il 21% del capitale Leapmotor – si rivela un vero asso nella manica. Non solo per la facilità di accesso a mercati strategici come Europa, Regno Unito e Sudafrica, ma anche per la possibilità di sfruttare sinergie industriali e distributive che potrebbero rivelarsi decisive. Gli analisti, però, non mancano di sottolineare le possibili tensioni tra indipendenza tecnologica e integrazione con i partner occidentali: un equilibrio che richiederà nervi saldi e visione di lungo periodo.

Gli obiettivi non mancano di ambizione: tra vendite previste tra 580.000 e 650.000 unità per il 2025, la soglia simbolica di un milione di veicoli annui nel 2026 e il miraggio dei 4 milioni nel prossimo decennio – con il 60% destinato ai mercati esteri – Leapmotor mette sul piatto una strategia che punta a consolidare la propria leadership non solo sul prezzo, ma anche su innovazione e distintività. E se da un lato il controllo interno delle componenti strategiche viene visto come un vantaggio competitivo difficilmente replicabile, dall’altro non mancano le incognite: investimenti industriali e logistici massicci, attenzione costante ai margini e una concorrenza agguerrita pronta a tutto pur di non perdere terreno.

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