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Lancia in crisi, Ypsilon crolla: Ferrari la supera nelle vendite

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 2 ott 2025
Lancia in crisi, Ypsilon crolla: Ferrari la supera nelle vendite
Lancia affronta una drammatica flessione delle vendite della Ypsilon nel 2025. Tra immatricolazioni in calo e la sfida dell'elettrico, il 2026 sarà decisivo.

Sembra quasi una beffa del destino: proprio quando Lancia si prepara a celebrare il suo glorioso centenario nel 2026, il marchio torinese si trova a fare i conti con una delle crisi più profonde della sua storia recente. Un tempo simbolo di eleganza e innovazione, oggi la casa si trova schiacciata da numeri impietosi e da un mercato che non perdona, mentre la concorrenza – Ferrari in testa – si permette addirittura di sorpassarla nelle immatricolazioni. Una situazione che ha dell’incredibile, se si pensa a ciò che rappresentava la Lancia solo pochi decenni fa.

I dati sono inequivocabili: nei primi otto mesi del 2025, le vendite sono letteralmente crollate, con appena 6.614 unità targate Ypsilon immatricolate in Italia, a fronte delle 28.867 dello stesso periodo del 2024. Un tonfo del 77,09% che non lascia spazio a interpretazioni e che ha fatto precipitare la quota di mercato dal 2,8% a uno scarno 0,64%. Una discesa agli inferi che relega il marchio alla 29ª posizione nella classifica dei costruttori, un dato che, per chi conosce la storia di Lancia, suona quasi come una sentenza.

Ma a rendere ancora più amara la pillola è il confronto con la Ferrari. Nel primo semestre del 2025, la casa di Maranello ha consegnato globalmente 7.087 vetture, superando le circa 6.500 unità vendute della Ypsilon nello stesso arco temporale. Un sorpasso che, seppur simbolico, mette a nudo tutte le difficoltà di Lancia e ne sottolinea la crisi di identità, costretta a difendersi nel segmento delle utilitarie mentre Ferrari corre spedita nel firmamento del lusso.

Analizzando l’andamento mensile delle immatricolazioni, il quadro non migliora. Dopo un avvio di anno che lasciava intravedere qualche spiraglio di luce – con un picco di 1.110 unità a marzo – le vendite sono scivolate rapidamente verso il basso: 639 vetture a maggio, una timida ripresa a giugno con 718 unità, 800 a luglio, per poi precipitare ad agosto con sole 446 auto consegnate. Numeri che non solo testimoniano una crisi strutturale, ma evidenziano anche una perdita di fiducia da parte dei clienti storici del marchio.

Nemmeno sui mercati internazionali la situazione si presenta più rosea. Le cifre parlano chiaro: 510 Ypsilon vendute in Francia, 439 in Spagna, 143 in Belgio e appena 104 nei Paesi Bassi. Dati che confermano la dipendenza quasi totale dal mercato italiano e l’incapacità di Lancia di imporsi con decisione oltreconfine, dove la concorrenza si fa ancora più agguerrita e le preferenze dei consumatori si orientano verso brand percepiti come più solidi e innovativi.

A nulla sono valsi, finora, i tentativi di rilancio attraverso strategie commerciali aggressive. La versione mild-hybrid della Ypsilon è stata proposta a partire da 17.990 euro, mentre quella elettrica scende a 19.560 euro grazie agli incentivi statali, ma la risposta del mercato è rimasta al di sotto delle aspettative. Nemmeno il debutto della sportiva HF da 281 cavalli, lanciata a 45.200 euro e pensata per rinvigorire l’immagine del marchio, è riuscito a invertire la rotta.

Gli analisti del settore sono concordi: le prossime stagioni saranno decisive per il futuro di Lancia. La roadmap industriale punta tutto sulla nuova gamma attesa per il 2026, che vedrà il debutto di modelli sia elettrici che ibridi, con prototipi dal design avveniristico e un’autonomia dichiarata di circa 730 km per le versioni elettriche. Una promessa di svolta che, però, dovrà essere accompagnata da una strategia di marca coerente, da investimenti massicci nella rete commerciale e da una comunicazione finalmente all’altezza della tradizione del marchio.

Non basta, infatti, puntare tutto sull’innovazione tecnica se non si ricostruisce quel rapporto di fiducia che ha fatto la fortuna di Lancia nei decenni passati. Il mercato oggi premia la coerenza strategica, come dimostra il caso di Ferrari, capace di mantenere una posizione di leadership anche annunciando il suo primo modello completamente elettrico, senza tradire i valori storici che l’hanno resa un’icona globale.

I prossimi mesi saranno un banco di prova senza appello: riusciranno le nuove strategie di prezzo e prodotto a riportare Lancia su un percorso di crescita? Oppure il centenario si trasformerà in un bivio cruciale, dove saranno necessarie decisioni più radicali per garantire un futuro a un marchio che, nonostante tutto, continua a far battere il cuore degli appassionati?

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