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La nuova Lancia Delta esiste solo nei render, ma divide già il pubblico

Di Emanuela Termonte
Pubblicato il 1 dic 2025
La nuova Lancia Delta esiste solo nei render, ma divide già il pubblico
Il render digitale di Angelo Berardino immagina la Lancia Delta Integrale con fari quadrupli, spoiler rivisto e blu opaco.

Negli ultimi tempi, il fenomeno dei render digitali ha invaso letteralmente il nostro immaginario collettivo. Render su render, discussioni senza fine, una miriade di “e se fosse così?” che ormai caratterizzano il dibattito attorno alle auto leggendarie del passato. E in questo contesto, Angelo Berardino, designer italiano di rilievo, ha deciso di alimentare ulteriormente questa sete di nostalgia con una reinterpretazione affascinante e consapevole della mitica Lancia Delta Integrale. Un progetto, va detto subito, che ha scatenato accese polemiche tra i puristi del marchio e coloro che invece credono fermamente nell’innovazione, anche se dalla casa torinese non è giunta alcuna conferma ufficiale riguardante la realizzazione concreta di un nuovo modello.

Ciò che colpisce della proposta di Berardino è la coerenza stilistica con cui il designer ha affrontato il compito: preservare quell’essenza sportiva che caratterizza la Delta originale traducendola però in un linguaggio estetico marcatamente contemporaneo. Non è stato facile, tutt’altro. Il render digitale è stato sottoposto a numerosi cicli di revisione, in particolare per elementi che risultano critici dal punto di vista stilistico, come lo spoiler posteriore. Berardino ha cercato costantemente, con dedizione quasi ossessiva, quell’equilibrio delicato tra forma storica e dettagli attuali. I quattro fari anteriori, ripensati in una chiave decisamente moderna, i fendinebbia reinterpretati secondo logiche contemporanee e soprattutto quella scelta consapevole di una tonalità di blu opaco: tutto concorre a mantenere una riconoscibilità istantanea senza però cadere nel tranello del retrogusto nostalgico.

La comunità digitale ha reagito, come sempre accade, con un misto di entusiasmo genuino e perplessità non meno legittima. Alcuni appassionati riconoscono nella proposta creativa quella coerenza stilistica di cui parlavamo, il rispetto profondo dello spirito rally che ha contraddistinto la Delta in tutte le sue incarnazioni. D’altro canto, però, emergono timori concreti sulla fattibilità produttiva e sul rischio concreto che modifiche significative possano finire per tradire il mito stesso, snaturandolo irrimediabilmente.

Ma occorre inquadrare correttamente la questione. La CEO di Lancia, Roberta Zerbi, ha già espresso in modo cristallino quali siano le priorità aziendali reali: il focus è concentrato sul lancio della nuova Lancia Gamma nel 2026, un progetto concreto e non virtuale. Per quanto affascinanti e ben eseguiti possano essere, progetti come quello di Berardino rimangono fondamentalmente quello che sono: espressioni creative piuttosto che anticipazioni ufficiali o vere e proprie roadmap aziendali.

Dal punto di vista mediatico e comunicativo, questa vicenda evidenzia un fenomeno più ampio e, francamente, affascinante: il potere straordinario che i render digitali esercitano nel plasmare l’immaginazione collettiva e nel polarizzare il dibattito pubblico. Un render ben eseguito, curato nei dettagli, possiede la capacità di influenzare percezioni, stimolare ipotesi di mercato e, sebbene raramente, orientare effettivamente le scelte progettuali reali delle case automobilistiche. È un fenomeno che merita di essere osservato con attenzione.

La questione fondamentale che rimane irrisolta, però, è decisamente più complessa: una eventuale nuova Delta dovrebbe rimanere fedele all’eredità storica per accontentare e rispettare i puristi, oppure dovrebbe abbracciare con coraggio tecnologie ibride ed elettriche per rispondere concretamente alle normative attuali e ai gusti del mercato contemporaneo? Per il momento, soltanto la creatività di designer appassionati e il dibattito pubblico forniscono risposte provvisorie a questa domanda. Il render di Berardino resta quello che è, nella sua essenza più pura: una stimolante, affascinante visione di ciò che potrebbe essere, nulla più e nulla meno.

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