La strana coppia: Fender e Ford

Il sodalizio tra Fender Musical Instruments e Ford Motor Company propone una serie limitatissima di chitarre… al prezzo di un’auto

“Play Loud and Go Fast” è questo lo spirito del rock ‘n’ roll secondo la Ford e la Fender, la nota Casa americana di strumenti musicali, produttrice della Stratocaster e della Telecaster, le chitarre di Jimi Hendrix e Bruce Springsteen.

Unite per una raccolta di fondi a favore della “Carroll Shelby’s Children Foundation“, Ford e Fender hanno creato due specialissime coppie di auto e chitarre: la Shelby Fender Mustang e la Fender Shelby Stratocaster. La prima coppia è stata battuta all’asta per oltre 600.000 dollari nel 2007, la seconda regalata in un concorso dal sito www.fender.com. A queste, sempre nel 2008, ha fatto seguito una piccola serie di 200 chitarre.

Oggi il Fender Custom Shop, il reparto della Casa Americana che si occupa di chitarre uniche al mondo, ha creato un’ulteriore serie di 100 chitarre, dal valore di 20.000 dollari ognuna, che riprendono dettagli e colori della Shelby Mustang GT. Meccanicamente questa specialissima Shelby Mustang è una normale GT da 325CV, ma è esteticamente che si distingue dalle altre. La colorazione nera è impreziosita dalle strisce grigie, al pari della griglia e degli agganci del cofano “Cobra-style”. I cerchi in lega da 18 pollici hanno anch’essi una colorazione specifica. All’interno troviamo il pomello del cambio “short-shifter” by Hurst e una placchetta identificativa del modello. Nel bagagliaio ovviamente, la chitarra.

La Shelby Stratocaster è realizzata dal “master builder” Christofer Fleming, già autore delle Fender degli Who, degli ZZ Top e dei Rolling Stones. Oltre ai caratteristici richiami all’automobile, questa Stratocaster si distingue dalle altre “american standard” per la presenza di un unico, doppio pickup al ponte, per suoni taglienti e potentissimi. Oltre al noto “spaghetti-logo” Fender troviamo il cavallino simbolo della Mustang e inserti in madreperla come segnatasto. Vale quello che costa? Sembra di si, a giudicare dalla performance in una recente puntata di “American Idol“, una specie di X-factor americano.