La sfida tecnologica di Le Mans
La classica 24 Ore di Le Mans è il banco di prova migliore per testare efficienza e consumi. Ma nel 2009 servirà ancora il gasolio per vincere?
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La sfida altamente tecnologica è di nuovo aperta. Con il nuovo regolamento tecnico che riduce del 10% il divario tra i motori Diesel e quelli tradizionali si riaprono le speranze anche per altri costruttori che già hanno dichiarato la loro presenza alla 24 Ore di Le Mans.
Alla prima iscrizione, tra gli invitati, solo 11 team avevano aderito, con appena 15 vetture. Ma subito dopo se ne sono aggiunte altre e soprattutto nella classe regina, la LMP1, ai due giganti in lizza, Audi e Peugeot, si sono già aggiunti l’Aston Martin, che rientra a Le Mans nella classe maggiore 50 anni dopo la mitica vittoria del 1959 con Carroll Shelby e Roy Salvadori, e la Epsilon Euskadi dello spagnolo Joan Villadelprat.
Belle e piene di nostalgia le prime immagini della Aston Martin nella livrea azzurro-arancio Gulf. La barchetta si basa sul telaio Lola del team Charouz ed è spinta dal V12 di Gaydon. “Penso che quest’anno i motori a benzina saranno competitivi – ha ammesso Bruno Famin, direttore tecnico della Peugeot – anche loro avranno una chance di vittoria“. Soprattutto alla luce della mancanza della sessione di prove, cancellata dagli organizzatori per ridurre i costi, un’altra conseguenza della crisi dell’auto.
Ma è chiaro che per esperienza e mezzi messi in campo saranno i due grandi squadroni di Audi e Peugeot a recitare la parte dei mattatori, delle auto da battere. La Peugeot 908 HDI FAP non è cambiata molto rispetto alla versione 2008. Certo l’alettone posteriore è più piccolo, come richiesto dal nuovo regolamento, e questo ha costretto i tecnici a ripensare completamente il bilanciamento aerodinamico e la gestione del propulsore. Al volante delle vetture ci saranno Lamy, Minassian e Klien, Sarrazin, Montagny e Bourdais (che sostituisce Jacques Villeneuve), e ancora Wurz, Genè e Brabham che sostituisce Zonta.
In pista in Italia, a Vallelunga in gran segreto, è arrivata la nuova Audi R15, il “panzer” tedesco che monta su una scocca completamente inedita anche un nuovo motore V10 TDI al posto del precedente V12. Le fiancate sono molto basse, in stile monoposto, e lasciano intravedere generose feritoie necessarie per il raffreddamento del grosso Diesel che è rimasto della cilindrata 5,5 litri. La inedita barchetta è stata guidata a turno da Luhr, McNish, Capello, Werner, Rockenfeller e Kristensen, che saranno quasi certamente i piloti che correranno anche a Le Mans. Anche per il team ufficiale Audi è prevista la sola partecipazione alla 12 Ore di Sebring e alla 24 Ore di La Mans (mentre la Peugeot correrà anche a Spa), mentre non è chiaro se saranno presenti, come appoggio, le due R10 private vendute al team di Colin Kelles.
Sulla carta i due team principali sono sportivamente e tecnicamente avvantaggiati, anche alla luce delle prestazioni del 2008. Ma se Peugeot predica cautela e Ingolstadt deve affrontare l’incognita di una vettura tutta nuova, forse non è così impossibile che sulla Sarthe torni a trionfare un prototipo motorizzato a benzina.
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