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La più grande innovazione nel motore a combustione interna degli ultimi 130 anni

Di Redazione
Pubblicato il 8 ott 2009
La più grande innovazione nel motore a combustione interna degli ultimi 130 anni
Addio Ciclo Otto: gli studi della Scuderi potrebbero portare al più grande progresso nei motori a combustione interna negli ultimi 130 anni

Addio Ciclo Otto: gli studi della Scuderi potrebbero portare al più grande progresso nei motori a combustione interna negli ultimi 130 anni

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Questa volta non parliamo d’idrogeno, fuel-cells, propulsione ibrida o solare, ma di un’evoluzione del motore a combustione interna che promette una maggiore efficienza, prestazioni superiori e minori emissioni: il “ciclo Scuderi” o “ciclo separato”.

La Scuderi Group è un’azienda di ricerca e sviluppo con base a West Springfield, nel Massachussets, Stati uniti, ma con uffici anche a Francoforte,in Germania. L’attività principale della Scuderi Group, che vanta più di 200 brevetti in oltre 50 paesi in tutto il mondo, è sempre stata quella di commercializzare le tecnologie sviluppate attraverso accordi di licenza, ma in questa occasione l’obiettivo è stato ben più ambizioso: un nuovo concetto di motore, una rivoluzione come non si vede da oltre 130 anni. E la Scuderi sembra esserci riuscita perché il suo piccolo motore da 1 litro, gira che è una meraviglia e dai filmati che ci hanno mostrato, e che stanno facendo il giro del mondo, sembra anche che non abbia intenzione di smettere.

Ma qual è la caratteristica principale del ciclo Scuderi? E’ l’inizio della combustione dopo il punto morto superiore, al contrario del ciclo otto che prevede la combustione mentre il pistone è fermo al punto morto superiore. Il ciclo Scuderi è chiamato anche “Split Cycle”, ossia ciclo separato, in quanto suddivide le quattro fasi del ciclo di combustione tradizionale tra due pistoni posti uno accanto all’altro: il primo gestisce le fasi di aspirazione e compressione, mentre il secondo conclude il ciclo con le fasi di scoppio e scarico. Grazie alla combustione dopo il punto morto superiore, viene prodotta una combustione più efficiente e pulita in uno dei cilindri ed aria compressa nell’altro.

Stime emerse dagli studi e dalle simulazioni degli ingegneri Scuderi prevedono incrementi di efficienza di circa il 5/10% nei motori aspirati, efficienza che può crescere addirittura del 25/50% nei motori sovralimentati. Rispetto ai motori tradizionali, per i quali sono necessarie due giri dell’albero motore per compiere un ciclo di combustione, con lo “Split-Cycle” dello Scuderi group ne basta uno. Oltre ai miglioramenti in termini di efficienza e prestazioni, le simulazioni al computer dimostrano anche che il ciclo Scuderi è in grado di sviluppare una coppia massima maggiore rispetto ai motori tradizionali a prescindere dal tipo di alimentazione, benzina o diesel.

Il prototipo da 1 litro è in funzione da pochi mesi, acceso la prima volta a giugno, ed è in fase di sviluppo e analisi presso un laboratorio esterno e indipendente dalla Scuderi. Se si avranno, come sembra stia succedendo, i risultati sperati, nel 2010 la Scuderi Group si concentrerà nello sviluppo di una variante ibrida e di una variante sovralimentata del suo nuovo motore.

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