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La crisi dell'auto francese: 75.000 posti a rischio entro il 2035

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 30 giu 2025
La crisi dell'auto francese: 75.000 posti a rischio entro il 2035
Il settore auto francese rischia di perdere 75.000 posti entro il 2035. Sfide legate a deindustrializzazione e transizione elettrica

Un settore in trasformazione, ma con un futuro incerto. Il settore auto francese si trova a dover affrontare una crisi occupazionale senza precedenti, con ben 75.000 posti di lavoro a rischio entro il 2035. Secondo il rapporto della Plateforme Automobile (PFA), l’industria ha già perso oltre 38.600 impieghi dal 2019, passando da 375.000 a circa 335.000 dipendenti. Questa contrazione, attualmente al ritmo del 2% annuo, potrebbe intensificarsi fino al 2,5%, creando una vera e propria emorragia occupazionale.

Nonostante la transizione verso la mobilità elettrica, imposta dalle stringenti normative europee auto, stia aprendo la strada a nuove opportunità, il bilancio occupazionale rimane drammaticamente negativo. Sono previsti circa 19.000 nuovi impieghi in settori emergenti come la produzione di batterie e tecnologie legate all’idrogeno, ma non basteranno a compensare le perdite. La filiera subirà un duro colpo: si stima che i costruttori perderanno 20.300 posti, i produttori di componenti 19.140 e altri fornitori 16.230.

La trasformazione è in atto

Questa trasformazione è guidata dalla necessità di eliminare gradualmente i motori a combustione interna, una mossa obbligata dalle politiche ambientali europee. Tuttavia, la strada verso una mobilità sostenibile non è priva di ostacoli. Le infrastrutture di ricarica sono ancora insufficienti, i costi di produzione e di acquisto dei veicoli elettrici rimangono elevati e le tempistiche imposte da Bruxelles sono percepite come troppo stringenti. Soluzioni intermedie, come i veicoli ibridi plug-in, potrebbero rappresentare un compromesso, ma l’industria francese fatica a tenere il passo con la rapida trasformazione richiesta.

La perdita di posti di lavoro auto, specialmente in un settore così cruciale per l’economia francese, rappresenta una sfida sociale ed economica senza precedenti. La transizione verde, sebbene necessaria per affrontare le sfide climatiche globali, comporta costi sociali significativi. Questo rende essenziale un ripensamento strategico dell’intero comparto. Politiche industriali mirate, incentivi all’innovazione e misure di protezione per i lavoratori sono indispensabili per mitigare l’impatto di questa crisi.

Un futuro da scrivere

La collaborazione tra istituzioni e imprese è cruciale per garantire un futuro sostenibile. Da un lato, è necessario accelerare lo sviluppo di infrastrutture di ricarica e rendere i veicoli elettrici più accessibili al grande pubblico. Dall’altro, occorre proteggere il patrimonio industriale e occupazionale francese, trovando un equilibrio tra sostenibilità ambientale e stabilità economica. Solo con un approccio coordinato sarà possibile trasformare questa crisi in un’opportunità per rafforzare la competitività globale del settore automobilistico francese.

Il 2025 rappresenta un anno di svolta per il settore, un momento in cui decisioni strategiche potrebbero definire il futuro di un’industria che si trova al centro di una delle più grandi trasformazioni della sua storia. Il tempo stringe, e l’intero comparto deve affrontare con urgenza le sfide poste da una transizione che non lascia spazio a esitazioni. La partita si gioca sul campo dell’innovazione, ma anche su quello della capacità di garantire un futuro dignitoso a migliaia di lavoratori e alle loro famiglie.

 

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