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Il mistero della Kia PV5: test segreti o debutto imminente negli Stati Uniti?

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 25 set 2025
Il mistero della Kia PV5: test segreti o debutto imminente negli Stati Uniti?
Il van elettrico Kia PV5 è stato avvistato negli USA: batterie 51.5/71.2 kWh e autonomie WLTP fino a 256 miglia. Resta l'incognita del 25% di Chicken Tax.

Il mercato automobilistico globale sta vivendo una fase di trasformazione profonda, con i costruttori impegnati in una corsa senza precedenti verso la mobilità sostenibile. In questo scenario, la Kia PV5 si sta ritagliando uno spazio sempre più interessante, alimentando aspettative e interrogativi sul suo possibile debutto negli Stati Uniti. Non si tratta solo di un nuovo elettrico in arrivo: il van coreano potrebbe infatti diventare un vero e proprio banco di prova per le strategie di espansione del marchio in mercati ad alto potenziale ma altrettanto ricchi di insidie regolamentari.

Negli ultimi mesi, la PV5 è stata avvistata in diverse località statunitensi, dalla gelida Indiana all’assolata Arizona, dove è stata immortalata durante una sessione di ricarica. Questi avvistamenti non sono passati inosservati agli occhi degli addetti ai lavori, che hanno subito iniziato a interrogarsi sulle reali intenzioni di Kia. Siamo di fronte a semplici test preliminari, magari finalizzati ad adattare il veicolo alle particolarità del territorio americano, oppure a una strategia ben più articolata in vista di un ingresso sul mercato? Il silenzio ufficiale della casa madre lascia aperte tutte le ipotesi, ma il fermento attorno a questo modello cresce di settimana in settimana.

Attualmente già commercializzata in Europa e Corea del Sud, la Kia PV5 si distingue per una gamma articolata, pensata per soddisfare esigenze di trasporto diversificate. Le configurazioni Passenger e Cargo rappresentano le colonne portanti dell’offerta, affiancate da soluzioni più particolari come la variante Light Camper, ideale per chi cerca versatilità e spirito d’avventura, e la versione Prime, che si posiziona al vertice per dotazioni e comfort. Non manca neppure una curiosa opzione con cassone aperto, a conferma della volontà di Kia di presidiare ogni nicchia del segmento.

Dal punto di vista tecnico, la PV5 propone due tagli di batteria che meritano attenzione: la più compatta da 51,5 kWh garantisce un’autonomia di circa 183 miglia, mentre la più generosa 71.2 kWh spinge il raggio d’azione fino a 256 miglia secondo il ciclo autonomia WLTP. Dati che, almeno sulla carta, collocano il van coreano tra le proposte più interessanti per chi deve coprire tratte medio-lunghe senza rinunciare alla flessibilità d’uso tipica di questa categoria di veicoli.

Non meno rilevante è il capitolo prezzi, che offre uno spaccato interessante sulle possibili strategie commerciali del brand. Nel Regno Unito, la versione Passenger parte da 32.995 sterline (all’incirca 44.000 dollari), mentre in Germania la soglia d’accesso è fissata a 38.290 euro (circa 45.000 dollari). Tuttavia, l’eventuale sbarco negli Stati Uniti potrebbe comportare una lievitazione dei listini, complice l’ormai celebre Chicken Tax, la tariffa doganale del 25% che da decenni rappresenta una barriera d’ingresso quasi insormontabile per i veicoli commerciali leggeri importati. Un ostacolo che, se non aggirato con l’assemblaggio locale o altre soluzioni creative, rischia di penalizzare fortemente la competitività della Kia PV5 rispetto ai prodotti “made in USA”, soprattutto per quanto riguarda i clienti business e le flotte aziendali.

Non è un caso che, durante il recente PV5 Tech Day di luglio 2025, Kia abbia voluto sottolineare la versatilità della piattaforma, annunciando l’espansione della gamma fino a sette configurazioni e mettendo in evidenza la capacità del progetto di adattarsi a esigenze e mercati differenti. Un messaggio chiaro, rivolto sia agli operatori del settore sia ai potenziali clienti, che si traduce in una promessa di personalizzazione e flessibilità rara nel panorama dei veicoli commerciali elettrici.

Tuttavia, la strada verso il mercato americano resta irta di incognite. Se da un lato la domanda di veicoli commerciali a zero emissioni è in crescita costante, spinta da normative sempre più stringenti e da una crescente sensibilità ambientale, dall’altro l’impatto dei dazi rischia di frenare l’adozione su larga scala di modelli come la Kia PV5. In passato, alcuni costruttori hanno trovato il modo di aggirare il Chicken Tax attraverso l’assemblaggio locale o l’importazione di veicoli in kit, ma al momento Kia non ha ancora svelato le proprie carte in merito a possibili strategie per il PV5.

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