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Jeep alza l’asticella: il Gladiator Shadow Ops è puro fuoristrada

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 23 dic 2025
Jeep alza l’asticella: il Gladiator Shadow Ops è puro fuoristrada
Jeep lancia il Gladiator Shadow Ops, edizione mission-ready con verricello integrato, motore 3.0 V6 Multijet e trazione Selec-Trac. Disponibile USA febbraio 2026.

Nel panorama dei pick-up pensati per il vero fuoristrada, il nuovo Jeep Gladiator Shadow Ops si presenta come una proposta che va dritta al punto, senza fronzoli e senza compromessi. Con la sua presenza scenica e una dotazione tecnica che strizza l’occhio a chi vive l’off-road come una missione, questa versione speciale si distingue come la prima incarnazione della campagna Convoy di Jeep: un progetto nato per portare in concessionaria veicoli già pronti all’azione, evitando al cliente il consueto pellegrinaggio tra accessori aftermarket. Un’idea che sa di concretezza e che risponde alle esigenze di chi, dal proprio mezzo, pretende affidabilità immediata e soluzioni intelligenti.

A colpire subito, guardando il Gladiator Shadow Ops, è un’estetica che parla chiaro: niente orpelli, solo dettagli funzionali che raccontano la sua vocazione operativa. La griglia frontale in nero satinato, i paraurti heavy-duty in acciaio e le decalcomanie dedicate compongono un quadro coerente, quasi “tattico”, in cui ogni elemento ha un perché. Il tetto rigido modulare Freedom Top non è solo una questione di stile, ma un alleato prezioso per chi si muove tra pioggia, neve o polvere. E poi ci sono i passaruota in tinta carrozzeria, a garantire protezione e pulizia estetica, mentre all’interno l’atmosfera si fa subito “pratica”: i tappetini all-weather sono lì per ricordare che fango e neve sono all’ordine del giorno, non un’eccezione.

Sotto il cofano pulsa il cuore di questa edizione speciale: il 3.0 V6 Multijet turbodiesel, un propulsore che sprigiona 264 CV e 600 Nm di coppia. Numeri che, abbinati alla trasmissione automatica a otto rapporti e alla conformità Euro 6D-Final, fanno capire che qui non si scherza. Ma la vera arma segreta è la trazione integrale Selec Trac con rapporti ridotti, supportata da assali rinforzati e dal differenziale a slittamento limitato. Un pacchetto tecnico che garantisce una tenuta di strada granitica anche quando il terreno si fa ostile, e che lascia intuire la capacità di affrontare situazioni davvero estreme. Non a caso, la velocità massima dichiarata è di 177 km/h, mentre lo scatto da 0 a 100 km/h si chiude in 8,6 secondi: dati che parlano di un mezzo solido, pensato più per l’utilità che per la pura sportività.

Ma il vero punto di svolta, quello che fa la differenza rispetto a qualsiasi altro pick-up sul mercato, è il verricello montato in fabbrica. Una soluzione che mette d’accordo chi, di solito, si trova a dover cercare soluzioni aftermarket spesso complicate e non sempre perfettamente integrate. Qui, invece, tutto è studiato fin dall’origine: l’argano dialoga con il paraurti e con l’impianto elettrico, offrendo affidabilità certificata e una prontezza operativa che può fare la differenza quando ci si trova in mezzo al nulla, magari a dover recuperare un altro veicolo o a uscire da una situazione imprevista. Non è solo un accessorio, ma un vero e proprio “game changer” per chi lavora o si diverte in condizioni difficili.

Non meno interessante è la capacita di traino del Gladiator Shadow Ops: con i suoi 2.722 chilogrammi, questo pick-up si conferma uno strumento ideale per chi deve spostare attrezzature pesanti, rimorchi o carichi ingombranti. Un dato che, unito alla robustezza generale e alla trazione integrale avanzata, ne fa una scelta azzeccata per operatori professionali e appassionati di off-road regolare. Il tutto condito da un sovrapprezzo di circa 4.600 euro rispetto a un Rubicon di pari livello: una cifra che riflette la specializzazione del prodotto e che, probabilmente, non spaventerà chi cerca un mezzo davvero “mission-ready”.

A livello di mercato, la disponibilità negli Stati Uniti è fissata per febbraio 2026, ma il rispetto della normativa Euro 6D-Final lascia aperta la porta a una futura commercializzazione anche in Europa. Un dettaglio che non passa inosservato agli occhi di chi, nel Vecchio Continente, attende da tempo pick-up di questo calibro già equipaggiati e pronti all’uso, senza dover ricorrere a costose e talvolta discutibili modifiche post-vendita.

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