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Guerra dei prezzi in Cina: entro il 2030 sopravvivranno solo 15 marchi

Di Vincenzo Calvarano
Pubblicato il 10 set 2025
Guerra dei prezzi in Cina: entro il 2030 sopravvivranno solo 15 marchi
Bagno di sangue per l'industria automobilistica cinese: solo 15 marchi resteranno. BYD punta su Europa e continua a sfidare Tesla.

Nell’ultimo decennio, l’industria automobilistica cinese si è imposta come protagonista indiscussa sulla scena globale, trascinata da una crescita esplosiva e da una concorrenza senza precedenti. Tuttavia, oggi il settore si trova davanti a una delle sue sfide più drammatiche: una selezione naturale che, secondo le stime più autorevoli, lascerà in vita solo una manciata di produttori entro il 2030. È il risultato di una guerra dei prezzi che non risparmia nessuno e che rischia di spazzare via oltre cento marchi, lasciando spazio solo ai più forti e innovativi.

La notizia, che ha fatto il giro degli addetti ai lavori e ha scosso gli osservatori internazionali, è stata lanciata da Stella Li, vicepresidente esecutivo di BYD, il colosso cinese che da anni insidia il primato di Tesla nel mercato dei veicoli elettrici. Le sue parole trovano eco nelle analisi di AlixPartners, secondo cui solo 15 case automobilistiche saranno in grado di reggere l’urto competitivo e finanziario entro la fine del decennio. C’è chi, come Xpeng, si spinge addirittura oltre, prevedendo che a livello globale i superstiti potrebbero essere appena dieci.

Il panorama, insomma, è quello di una vera e propria resa dei conti industriale. Le autorità di Pechino, consapevoli della posta in gioco, hanno già intensificato i controlli sulle pratiche di sconto selvaggio e sui pagamenti ai fornitori, nel tentativo di riportare un minimo di ordine in un settore ormai sull’orlo della saturazione. Non a caso, lo stesso presidente Xi Jinping è intervenuto pubblicamente, puntando il dito contro strategie commerciali eccessivamente aggressive e comportamenti apertamente anticoncorrenziali, che rischiano di destabilizzare l’intero ecosistema produttivo.

Nemmeno i giganti sono immuni a questa tempesta. BYD, che negli ultimi anni si è affermata come il principale antagonista di Tesla grazie a una gamma di veicoli elettrici sempre più ampia e tecnologicamente avanzata, ha dovuto fare i conti con risultati trimestrali inferiori alle attese. Le previsioni di vendita, secondo gli analisti di Citi, sono state riviste al ribasso: 4,6 milioni di unità nel 2025, 5,4 milioni nel 2026 e 6 milioni nel 2027. Numeri che restano imponenti, ma che riflettono la crescente difficoltà di navigare in un mercato sempre più affollato e competitivo.

Nonostante tutto, BYD non sembra intenzionata a rallentare la propria corsa. Al contrario, l’azienda sta accelerando sull’internazionalizzazione, con l’apertura del primo stabilimento europeo in Ungheria e l’espansione della rete commerciale, che entro la fine dell’anno supererà quota 1000 punti vendita in Europa. Un passo cruciale per consolidare la propria presenza nel Vecchio Continente e per dimostrare di poter giocare ad armi pari con i big del settore.

A confermare la vocazione all’innovazione di BYD è l’annuncio dell’introduzione della super ricarica Flash Charging da 1000 kW, una tecnologia che promette di rivoluzionare il modo in cui i veicoli elettrici vengono alimentati. L’arrivo in Europa, previsto per il primo trimestre del 2026, rappresenta un vero e proprio salto di qualità e testimonia la volontà di BYD di dettare i tempi della transizione elettrica. In questo contesto, modelli di punta come la Denza Z9GT – presentata in anteprima mondiale al recente Salone auto Monaco – diventano il simbolo di una nuova generazione di auto, capace di coniugare prestazioni, design e sostenibilità.

Industria automobilistica cinese, un futuro ormai chiaro

Il messaggio che arriva dagli esperti è chiaro: sopravvivranno solo quei produttori in grado di investire con decisione in innovazione, rafforzare la propria presenza internazionale e adattarsi con rapidità alle pressioni normative e alle dinamiche di mercato. BYD sembra avere tutte le carte in regola per affrontare questa nuova era, ma la partita è tutt’altro che chiusa. La ristrutturazione dell’industria automobilistica cinese è appena cominciata e, come in ogni rivoluzione, a fare la differenza saranno visione, capacità di adattamento e una dose non indifferente di coraggio imprenditoriale.

Il futuro della mobilità, dunque, si gioca ora. E se è vero che la guerra dei prezzi ha innescato un processo di selezione senza precedenti, è altrettanto vero che le opportunità per chi saprà coglierle sono immense. Nel frattempo, il mondo guarda con attenzione alle mosse di BYD, di Tesla e dei pochi altri player che, tra nuove tecnologie, modelli iconici come la Denza Z9GT e debutti scenografici come quello al Salone auto Monaco, stanno scrivendo le nuove regole del gioco.

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