Tariffe più basse e colonnine ovunque: il segreto di INDIGO Recharge
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La rivoluzione della mobilità elettrica urbana è ormai in pieno svolgimento, e in questo scenario si inserisce una novità che rischia di cambiare per sempre il modo in cui viviamo le città: INDIGO Recharge. Non stiamo parlando solo di un semplice servizio di ricarica, ma di un vero e proprio cambio di paradigma che porta con sé una serie di innovazioni pensate per rendere la ricarica urbana finalmente semplice, accessibile e conveniente. Un modello che guarda avanti, ma che si fonda su una realtà già solida: oltre 7.000 punti di ricarica distribuiti in 270 parcheggi pubblici francesi, pronti a rivoluzionare la quotidianità di chi guida elettrico.
INDIGO Recharge nasce dalla volontà di rispondere a tre esigenze che, chiunque abbia mai guidato un’auto elettrica in città, conosce bene: la scarsità di stazioni dedicate nei centri urbani, la confusione legata ai diversi sistemi di pagamento e, non meno importante, la poca chiarezza sulle tariffe. L’azienda, storicamente specializzata nella gestione dei parcheggi pubblici, ha deciso di fare il salto di qualità e diventare un operatore integrato, controllando ogni fase del processo: dall’installazione delle infrastrutture fino alla gestione delle sessioni di ricarica, passando per un’interfaccia digitale che semplifica la vita agli utenti.
Ed è proprio qui che entra in gioco INDIGO Neo, l’applicazione che permette di trovare, attivare e pagare la ricarica con pochi tap sullo smartphone. Un unico strumento, intuitivo e completo, che elimina la necessità di districarsi tra mille piattaforme diverse. In un mondo in cui la rapidità e la praticità sono tutto, poter contare su un’app come INDIGO Neo rappresenta un vantaggio non da poco, soprattutto per chi vive o lavora in città e non dispone di un parcheggio privato.
Un altro aspetto su cui INDIGO Recharge punta forte è quello delle tariffe competitive. Oggi ricaricare in città può essere costoso, ma il modello proposto da INDIGO vuole ribaltare questo stato di cose: una tariffa base di 0,45 €/kWh, inferiore alla media delle stazioni pubbliche francesi, e la possibilità di sottoscrivere pacchetti mensili che abbassano il costo a circa 0,29 €/kWh. Una scelta che strizza l’occhio a chi usa spesso l’auto elettrica e cerca una soluzione stabile e prevedibile per i propri spostamenti quotidiani.
La vera forza di questo approccio “tutto in uno” sta nell’aver saputo trasformare una semplice infrastruttura di sosta in un vero e proprio hub multifunzionale. Per i gestori dei parcheggi pubblici, integrare i punti di ricarica significa non solo offrire un servizio in più ai clienti, ma anche aumentare l’attrattività delle proprie strutture e diversificare le fonti di reddito. È una di quelle mosse che fanno bene a tutti: ai cittadini, che trovano più facilmente una colonnina disponibile; ai gestori, che vedono crescere i tempi di sosta e i ricavi; e alle città, che si avvicinano agli obiettivi di sostenibilità.
Ovviamente, la strada non è priva di ostacoli. L’implementazione di una rete così capillare richiede investimenti iniziali, una valutazione attenta della capacità elettrica delle strutture e la collaborazione con i distributori di energia per la gestione dei carichi. Ma la direzione è tracciata, e l’esperienza francese può offrire spunti preziosi anche per il mercato italiano, dove la densità delle infrastrutture di ricarica urbana è ancora inferiore rispetto ad altri Paesi europei.
Dal punto di vista dell’utente finale, il valore aggiunto di INDIGO Recharge è chiaro: una rete omogenea, tariffe competitive e la possibilità di gestire tutto tramite una sola app. Rimangono aperte alcune domande sull’interoperabilità con altre reti e sulla capacità di integrazione con infrastrutture di terze parti, ma il percorso avviato da INDIGO è già un esempio virtuoso di come si possa ripensare la mobilità urbana.
Gli esperti sottolineano inoltre l’importanza di bilanciare l’offerta tra colonnine a corrente alternata (AC) per le soste prolungate e quelle a corrente continua (DC) per le ricariche rapide, soprattutto nei corridoi di transito. Un equilibrio che, se ben gestito, può davvero fare la differenza nell’esperienza quotidiana degli utenti.
Per le amministrazioni locali, iniziative come quella di INDIGO rappresentano un’opportunità per snellire i processi autorizzativi, incentivare l’installazione in aree ad alta densità e garantire standard di accessibilità e trasparenza nelle tariffe. Il modello francese si candida così a diventare un caso di studio anche per l’Italia, offrendo una soluzione concreta a uno dei principali ostacoli alla diffusione dei veicoli elettrici: la difficoltà di accedere a sistemi di ricarica semplici, trasparenti ed economici.
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