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Alfa Romeo abbandonate: la storia della concessionaria fantasma in Belgio

Di Vincenzo Calvarano
Pubblicato il 11 ago 2025
Alfa Romeo abbandonate: la storia della concessionaria fantasma in Belgio
La concessionaria Alfa Romeo abbandonata in Belgio: auto storiche, misteri familiari e un viaggio tra modelli iconici degli anni '90 e 2000.

Nel cuore silenzioso del Belgio rurale, dove il tempo sembra essersi fermato e la natura reclama lentamente ciò che l’uomo ha lasciato, si cela una concessionaria Alfa Romeo che più che un semplice luogo di vendita appare come un santuario cristallizzato. Qui, tra la polvere e la luce filtrata dalle finestre impolverate, si snoda una delle più affascinanti storie automobilistiche che il mondo degli appassionati abbia mai raccontato: una vera capsula temporale dove il fascino delle auto abbandonate si intreccia con il mistero e la malinconia.

La scena, immortalata dal celebre youtuber The Bearded Explorer, ha il sapore di un romanzo sospeso tra realtà e leggenda. Entrando in questo luogo, il visitatore viene accolto da un silenzio quasi religioso, rotto solo dal rumore ovattato dei propri passi. Il colpo d’occhio è da togliere il fiato: decine di modelli Alfa Romeo giacciono immobili, come in attesa di un nuovo inizio che non arriverà mai. Alcune vetture riposano all’interno dello showroom, ancora protette dall’abbraccio delle mura, altre invece affrontano il lento scorrere delle stagioni nel cortile esterno, esposte agli elementi ma mai completamente dimenticate.

Tra queste regine silenziose spiccano autentici gioielli, testimoni di un’epoca in cui il marchio del Biscione faceva battere forte il cuore degli appassionati. Impossibile non soffermarsi sulla maestosa 166 equipaggiata con il leggendario V6 3.0 Busso, un propulsore che ancora oggi rappresenta un vero e proprio mito tra i cultori delle prestazioni e della meccanica italiana. Ma il vero colpo al cuore per i puristi arriva di fronte alla rarissima Alfa Romeo 156 GTA in livrea blu, un esemplare dal fascino magnetico, circondato da un’aura di mistero che si fa quasi palpabile.

Non mancano le glorie del passato, come una Giulia d’epoca, un’Alfetta, una 75 e diverse versioni della 33, tra cui spicca un modello da competizione che trasuda adrenalina anche da fermo. A completare la parata di stelle ci sono modelli più recenti come la 155, la 145, la 147, la GT e una 159 Sportwagon, indizi inequivocabili che l’attività abbia continuato a pulsare fino a metà degli anni 2000, prima che tutto si arrestasse bruscamente.

Ciò che lascia letteralmente senza parole è lo stato di conservazione di molte di queste vetture: gli interni risultano insolitamente puliti, i sedili sembrano pronti ad accogliere nuovi viaggiatori e, dettaglio che non sfugge agli occhi più attenti, i pneumatici sono ancora gonfi. Questi piccoli ma significativi particolari alimentano il mistero Belgio che avvolge la concessionaria, suggerendo che qualcuno si prenda ancora cura di queste reliquie, come se volesse preservare intatta la memoria di ciò che è stato.

La chiave di questo enigma arriva grazie a un incontro casuale e toccante con la vedova del proprietario. Con voce spezzata dall’emozione, la donna racconta la tragedia che ha segnato il destino della concessionaria: il marito, anima e cuore dell’attività, ha perso la vita in un improvviso incidente stradale nelle vicinanze. Da quel giorno, il tempo si è fermato. L’ufficio del titolare è rimasto intatto, trasformandosi in un commovente memoriale dove ogni oggetto, ogni documento, ogni fotografia parla di passione, dedizione e amore per le quattro ruote.

Il figlio, unico erede di questa straordinaria eredità, visita di tanto in tanto il luogo per prendersi cura delle auto, mantenendo vivo il ricordo del padre e di una vita dedicata al marchio Alfa Romeo. Tra le storie che si intrecciano tra queste mura, una in particolare spicca per la sua carica emotiva: quella della Alfa Romeo 156 GTA blu, appartenuta a un cliente che, per ragioni mai chiarite, non è mai tornato a ritirarla. Un dettaglio che aggiunge un ulteriore velo di malinconia a un ambiente già denso di nostalgia e di domande senza risposta.

Oggi questa concessionaria Alfa Romeo dimenticata è diventata meta di pellegrinaggio per appassionati, fotografi e curiosi, attratti dall’aura magnetica che solo i luoghi sospesi tra passato e presente sanno trasmettere. È la dimostrazione tangibile che l’automobile, specie quando porta il nome Alfa Romeo, è molto più di un semplice mezzo di trasporto: è un contenitore di emozioni, ricordi e passioni che sfidano il tempo e continuano a vivere, anche quando tutto sembra perduto.

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