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I motori PureTech al centro della bufera, grandi risarcimenti in Spagna

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 18 apr 2025
I motori PureTech al centro della bufera, grandi risarcimenti in Spagna
Problemi ai motori PureTech: 4 milioni di veicoli coinvolti. Stellantis sotto pressione tra risarcimenti e azioni legali in Europa

Un’emergenza tecnica di proporzioni continentali sta scuotendo il settore automobilistico europeo. Al centro di questa crisi vi sono i motori PureTech, sviluppati dal gruppo Stellantis, che hanno manifestato gravi difetti di funzionamento su oltre 4 milioni di veicoli, con 750.000 unità interessate solo in Spagna. Il problema principale riguarda una pericolosa miscelazione tra benzina e olio lubrificante, un difetto tecnico che mina non solo l’affidabilità ma anche la sicurezza dei veicoli. Conseguenze come la perdita di potenza nei freni o il grippaggio completo del motore rappresentano rischi seri per i conducenti e i passeggeri.

Escalation di cause

Questa vicenda ha portato a un’escalation di cause legali. L’associazione spagnola Afestel, in prima linea nella difesa dei consumatori, ha già raccolto centinaia di denunce, ottenendo risarcimenti per un totale di oltre 170.000 euro. Nella città di Vigo, uno dei centri nevralgici di questa battaglia legale, sono attualmente in corso circa 250 procedimenti giudiziari. Il presidente dell’associazione, Yerba Luca de Tena, ha dichiarato che l’obiettivo è ottenere il ritiro definitivo di questi propulsori difettosi.

La risposta di Stellantis alla crisi è stata l’introduzione di una piattaforma dedicata ai risarcimenti Stellantis, operativa in Francia e Spagna, per coprire le spese di riparazione sostenute tra il 2022 e il 2024. Questo sistema include anche interventi sui serbatoi AdBlue per i motori diesel, ma molti automobilisti ritengono che queste misure siano insufficienti a risolvere il problema alla radice. Intanto, il nome PureTech è stato rimosso dai configuratori Peugeot in Francia, e presto subirà lo stesso destino anche per i marchi Citroën e DS. Questo tentativo di mitigare i danni d’immagine sembra concentrarsi in particolare sulle versioni turbo da 110 e 130 cavalli, che sono risultate le più colpite.

Difetti che costano caro

La questione dei difetti motori PureTech ha messo in evidenza la fragilità del rapporto di fiducia tra consumatori e produttori automobilistici. La gestione di questa crisi potrebbe diventare un caso di studio su come (non) affrontare un’emergenza tecnica di tale portata. Gli interrogativi che emergono sono molteplici: come possono i costruttori prevenire difetti di progettazione così gravi? Quali sono le responsabilità legali e morali verso i consumatori? E, soprattutto, quali misure devono essere adottate per garantire che incidenti simili non si ripetano in futuro?

Mentre Afestel si prepara a portare avanti un’offensiva legale a livello europeo, appare evidente che questa vicenda rappresenta un punto di svolta per il settore. La fiducia dei consumatori, già messa a dura prova da scandali precedenti, rischia di subire un ulteriore colpo. La capacità di Stellantis di gestire questa crisi non sarà solo un banco di prova per l’azienda, ma un test per l’intero settore automobilistico, che deve dimostrare di essere all’altezza delle aspettative in termini di qualità, sicurezza e trasparenza.

In definitiva, questa crisi non riguarda solo i motori difettosi, ma un intero ecosistema industriale che deve interrogarsi sulle proprie pratiche e sul proprio futuro. Gli automobilisti coinvolti, dal canto loro, chiedono non solo giustizia, ma anche garanzie che i loro diritti e la loro sicurezza siano al centro delle priorità di chi produce e commercializza veicoli.

 

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