Hyundai prepara la sua supercar: il motore mid-engine è realtà?
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Nel panorama automobilistico internazionale, dove l’innovazione corre veloce e le ambizioni non conoscono confini, Hyundai ha deciso di giocare una partita tutta sua. Non più solo la “sfida” di recuperare terreno sui colossi europei, ma la determinazione a lasciare un segno indelebile nel segmento delle sportive d’élite. Da oltre un decennio, il costruttore sudcoreano lavora con dedizione quasi artigianale al progetto Racing Midship, una fucina di idee e prototipi che, finora, hanno saputo alimentare il dibattito tra appassionati e addetti ai lavori. Eppure, qualcosa sta cambiando: il vento dell’Est sembra pronto a portare novità concrete sulle nostre strade.
Era il 2012 quando il primo prototipo Racing Midship fece capolino nei centri di ricerca Hyundai. Da allora, i modelli RM14, RM15, RM16 e RM19 si sono susseguiti come tappe di un percorso evolutivo che ha sempre avuto un punto fermo: il motore mid-engine. Questa architettura, tradizionalmente riservata alle supercar più blasonate, rappresenta una sfida tecnica e concettuale di prim’ordine. Se fino a ieri questi prototipi sembravano esercizi di stile destinati a rimanere nei laboratori, oggi il discorso si fa decisamente più serio. Le indiscrezioni parlano di un nuovo propulsore “senza precedenti”, un motore che punta a ridefinire i confini delle prestazioni nel segmento.
Il cuore pulsante di questa rivoluzione è un’unità che si distingue nettamente dal già noto V8 biturbo sviluppato per la Genesis Magma GMR-001. Quest’ultimo, frutto della collaborazione con Hyundai Motorsport in Germania, rappresenta un vero e proprio ponte tra il mondo delle competizioni e la produzione di serie. Basti pensare che condivide il 60% dei componenti con il quattro cilindri 1.6 impiegato nel World Rally Championship: una sinergia tecnica che dimostra come la tecnologia racing possa contaminare la strada, e viceversa. Tuttavia, il nuovo motore mid-engine promette un approccio ancora più radicale, capace di alzare ulteriormente l’asticella delle prestazioni.
Non è un mistero che la gestione termica, la distribuzione ottimale dei pesi e l’affidabilità ad alti regimi siano state, fino ad oggi, le vere montagne da scalare per gli ingegneri Hyundai. La casa coreana, però, sembra aver imboccato la strada giusta: il focus si è spostato su raffreddamento, lubrificazione e durabilità, tre pilastri imprescindibili per trasformare un prototipo in un’auto pronta a conquistare l’omologazione. Un lavoro certosino che non lascia nulla al caso, perché il passaggio dalla pista alla strada richiede soluzioni ingegneristiche di altissimo livello e una filiera produttiva impeccabile.
E proprio qui entra in gioco la strategia multi-direzionale di Hyundai. Da un lato, la possibilità di vedere il nuovo motore debuttare su una versione stradale a marchio Genesis Magma, che già si è fatta notare per la sua vocazione prestazionale. Dall’altro, la tentazione di integrare questa innovazione nella gamma N Vision 74, concept che ha stregato il pubblico per la sua meccanica ibrida a idrogeno da 671 cavalli e per il design rétro che strizza l’occhio alla mitica DeLorean DMC-12. E non manca chi sogna un futuro sportivo griffato Hyundai N, dove la tecnologia da corsa si sposa con la praticità di un’auto stradale.
La verità è che il percorso verso una supercar mid-engine di serie è irto di ostacoli, a partire dagli investimenti necessari per i test, le omologazioni e la costruzione di una supply chain all’altezza delle aspettative. Ma la determinazione di Hyundai appare oggi più solida che mai: la casa sudcoreana non si limita a rincorrere le tendenze, ma si propone come protagonista attiva, capace di anticipare i bisogni di un pubblico sempre più esigente. In questo contesto, la condivisione tecnologica con i programmi motorsport e lo sviluppo di architetture completamente nuove diventano leve strategiche per rafforzare il posizionamento globale del marchio.
Gli esperti invitano alla cautela, ricordando le difficoltà che in passato hanno frenato l’arrivo di una vera supercar Hyundai sul mercato. Ma l’entusiasmo degli appassionati resta alto, alimentato dalla prospettiva di vedere finalmente una proposta audace che sappia coniugare emozione e praticità. E mentre si attende di conoscere i dettagli tecnici e le decisioni strategiche che verranno svelati nei prossimi mesi, una cosa è certa: la sfida del motore mid-engine è entrata in una fase di maturità. Hyundai non si accontenta più di essere spettatrice, ma vuole recitare un ruolo da protagonista nell’arena delle sportive più ambiziose.
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