Contestare una multa: come fare, costi, motivi validi

Francesco Donnici
12 Ottobre 2019
contestare una multa

Ecco come capire se esistono i presupposti per impugnare una multa e come effettuare nella maniera più corretta un possibile ricorso.

Praticamente ogni automobilista, una o più volte nella vita, ha avuto la brutta sorpresa di ricevere una multa per aver violato le regole del Codice della Strada. Durante questi episodi bisogna analizzare con freddezza l’accaduto, valutando le motivazioni che hanno portato le Forze dell’Ordine o il personale di competenza ad elevare la multa con l’obiettivo di comprendere se esistono condizioni valide per poter avviare una contestazione.

Come e in quali tempi contestare una multa

L’automobilista che riceve una multa è obbligato al pagamento di una sanzione pecuniaria che in alcuni casi può essere accompagnata da sanzioni accessorie, come ad esempio il decurtamento dei punti patente. La sanzione economica deve essere pagata entro 60 giorni dalla notifica, ma se il pagamento vien effettuato entro 5 giorni è possibile usufruire di uno sconto pari al 30% dell’importo richiesto. Trascorsi i 60 giorni dalla notifica, l’importo della multa aumenterà fino alla metà del massimo previsto.

Dopo aver fissato bene in mente queste informazioni, bisogna capire se è il caso di impugnare il ricorso leggendo per prima cosa il verbale di contestazione. Se quest’ultimo ha dei vizi di forma – come ad esempio la data sbagliata, oppure l’errata indicazione della targa o del modello dell’auto – esistono le basi per poter chiedere l’annullamento in autotutela all’Ente che ha elevato la multa.

Se invece la multa viene notificata oltre i 90 giorni dall’infrazione, oppure se il verbale è incompleto o illeggibile bisognerà rivolgersi al il Prefetto o il Giudice di Pace del territorio competente. Si potrà presentare il ricorso al Giudice di Pace è possibile entro 30 giorni dalla notifica o dall’accertamento, mentre si potrà ricorrere al Prefetto entro 60 giorni.

Contestare una multa con autovelox

Per capire se è possibile contestare una multa per eccesso di velocità elevata tramite l’uso di apparecchi elettronici, conosciuti come autovelox, è necessario reperire alcune importanti informazioni. Se si tratta di autovelox fissi, i dispositivi di rilevamento della velocità devono essere segnalati preventivamente ed in maniera adeguata, mentre se si tratta di postazioni mobili, la presenza della pattuglia deve essere opportunamente segnalata ed inoltre deve posizionarsi ad una distanza di 80 metri sulle strade urbane e di 150 metri sulle strade extraurbane secondarie. Infine, è necessario leggere il verbale di contestazione per capire se l’apparecchiatura è in regola per quanto riguarda la taratura periodica e l’omologazione.

Contestare una multa al Giudice di pace

Se si decide di ricorrere al Giudice di Pace per contestare una multa bisognerà presentare la pratica entro 30 giorni dalla notifica. Sarà possibile presentare personalmente il ricorso presso la cancelleria degli uffici del Giudice o in alternativa tramite il proprio avvocato. In questo ultimo caso bisognerà però affrontare le spese legali che andranno ad aggiungersi al contributo unificato (costo 43 euro per i ricorsi il cui valore è fino a 1.100 euro) e alla marca da bollo (27 euro). Il contributo unificato è di 43 euro + 27 euro di spese nel caso dei ricorsi a multe da 1.033,01 euro a 1.100 euro, di 98 euro (anche qui da sommare a 27 euro per le spese) riguardo ai ricorsi per multe il cui importo va da 1.100,01 euro a 5.200 euro; e 237 euro (+27 euro per le spese) per chi opponga ricorso ad una multa che va da 5.200,01 euro a 15.493,71 euro.

Alla pratica bisognerà allegare un originale e due fotocopie del ricorso, un originale e due fotocopie del verbale di contestazione, una fotocopia di altri eventuali documenti da allegare e una copia del documento di Identità. Dopo aver esaminato il ricorso, il Giudice di Pace potrà: dichiarare inammissibile il ricorso, convalidare la multa con ordinanza, annullare completamente o solo in parte la sanzione o rigettare il ricorso determinando a carico del ricorrente una sanzione caratterizzata da un importo compreso tra il minimo e il massimo stabilito dalla legge per la violazione accertata. In caso di rigetto del ricorso sarà comunque possibile fare appello al Tribunale Civile.

Contestare una multa al prefetto

Se si decide di contestare la multa al Prefetto e non al Giudice di Pace non sarà necessario spendere denaro per marche da bollo e contributo unificato, inoltre non sarà necessaria l’assistenza di un avvocato. La contestazione andrà effettuata entro i 60 giorni dalla notifica della multa e potrà essere inviata via PEC o via raccomandata A/R. A questo punto il Prefetto dovrà dare risposta entro 210 giorni dalla spedizione, nel caso in cui il ricorso sia spedito direttamente al Prefetto, mentre se viene inviato all’Ente accertatore la risposta dovrà arrivare entro 180 giorni.

Se non si riceverà nessuna risposta dal prefetto entro i termini precedentemente indicati il ricorso verrà considerato accolto (questo in virtù del silenzio assenso). In caso di rigetto, bisognerà pagare una sanzione raddoppiata rispetto a quella indicata nel verbale. A questo punto l’ultima speranza sarà ricorrere al giudice di pace entro trenta giorni.

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