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Google Street View: regole più severe in vista

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 26 ott 2010
Google Street View: regole più severe in vista
Lo afferma il Garante della privacy. "Strumento utile, ma bisogna comunicare con più precisione l'ubicazione delle Google cars". La pena? Multe salate

Lo afferma il Garante della privacy. “Strumento utile, ma bisogna comunicare con più precisione l’ubicazione delle Google cars”. La pena? Multe salate

Street View nel mirino del Garante della privacy. L’applicazione di Google che fotografa, strada per strada, città grandi e piccole in futuro dovrà contenere immagini meno “istantanee” e meglio regolamentate dal punto di vista dell’informazione preventiva nei confronti dei cittadini.

Lo indica, in questi giorni, Stefano Pizzetti, il garante per la protezione dei dati personali. Il motivo? E’ presto detto: migliorare il diritto alla privacy delle persone (secondo l’Art. 13 del Codice sulla tutela dei dati personali) e creare le basi per evitare continue lamentele al Garante stesso da parte di cittadini infastiditi dalla presenza di Street View fra le strade delle località italiane. Altrimenti, ogni inosservanza delle prescrizioni potrà costare cara al motore di ricerca di Mountain View: si parla di multe fino a 180mila euro.

D’altro canto, la presenza delle auto di Google con fotocamere panoramiche è controversa: se in Italia la loro presenza è autorizzata, la Gran Bretagna ha recentemente conosciuto un caso di “sollevazione popolare” (è accaduto a Broughton la scorsa primavera); mentre la Svizzera nei mesi scorsi si è pronunciata per il “ni”: continuano a fotografare le strade, ma non possono pubblicare nuove immagini. Nella Federazione rossocrociata, inoltre, devono avvisare con almeno una settimana di anticipo (e non 30 giorni) la data e l’esatto raggio delle riprese.

In Italia il Garante, peraltro, non nasconde che “Seppure l’utilità di Street View è innegabile dal punto di vista turistico, perché consente di osservare in anticipo le località di vacanza e di organizzare un viaggio, è anche vero che può essere troppo invadente nella vita privata delle persone”. La “riforma” per l’Italia riguarda alcune regole, evidenziate in una intervista riportata in questi giorni su “La Stampa”.

La prima “voce” riguarda le Google Cars, cioè i veicoli utilizzati dall’azienda per la fotografia delle strade: “Dovranno essere facilmente individuabili mediante dei cartelli o degli adesivi ben visibili. In più, a Google è stato ordinato di pubblicare sul proprio sito web, tre giorni prima dell’arrivo delle Google Cars, i posti visitati dalle auto: località o quartieri, nel caso delle città più grandi“. Non solo: lo stesso avviso andrà pubblicato, a spese di Google, nella cronaca locale di almeno due quotidiani e diffuso via radio.

Dal canto loro, i responsabili italiani di Google si dichiarano pronti ad offrire collaborazione: “Vogliamo proseguire il dialogo già intrapreso con l’Autorità garante. Non dimentichiamo, però, che gli strumenti utili alle persone per conoscere la posizione delle Google Cars e per tutelare la propria privacy ci sono”.[!BANNER]

In realtà, se si esplora il sito Web di Street View, la “posizione” dei veicoli di Google è indicata in maniera piuttosto approssimativa. L’intento del Garante è anche questo: segnalarli con maggiore precisione, e con un certo anticipo, in modo da consentire a chi non lo desidera di non farsi “immortalare” nelle immagini di Street View.

Resta un solo dubbio: non è che, con l’informazione preventiva, alcune aziende ne approfitteranno e inizieranno a riempire le foto di Street View con cartelli e informazioni pubblicitarie? 

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