Gerhard Berger e la sua ribellione, quando un pilota Ferrari scelse Lamborghini
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/05/wp_drafter_3642939-scaled.jpg)
Nel panorama scintillante della Formula 1, dove ogni dettaglio è spesso regolato da tradizioni e non detti, c’è un episodio che spicca per il suo carattere iconoclasta. È il 1989, e il pilota austriaco Gerhard Berger, noto tanto per il suo talento quanto per il suo spirito ribelle, decide di sfidare una delle regole non scritte di Maranello. All’epoca sotto contratto con la Ferrari, Berger compie un gesto che farà parlare di sé per decenni: l’acquisto di una Lamborghini Countach, un’auto che incarnava tutto ciò che la casa del Cavallino Rampante non era.
Una scelta controcorrente
Secondo una tradizione consolidata, i piloti Ferrari non potevano possedere vetture nuove di marchi concorrenti. Eppure, Berger, con la sua innata audacia, si reca a Sant’Agata Bolognese per acquistare una Lamborghini Countach 5000 Quattrovalvole. Questo modello, simbolo dell’eccellenza tecnica italiana, vantava un motore V12 da 5,0 litri capace di erogare ufficialmente 455 cavalli, sebbene si vociferasse che la sua potenza reale fosse più vicina ai 470 cavalli. Una provocazione che sembrava studiata per accentuare la rivalità con la Ferrari Testarossa, la cui potenza dichiarata era di 390 cavalli. Lamborghini, con astuzia, era pronta a svelare la vera potenza della Countach solo se Ferrari avesse rivisto al rialzo i dati della Testarossa.
La scelta di Berger non fu casuale. La Countach, con il suo design audace e le sue prestazioni straordinarie, rappresentava il massimo della tecnologia e del fascino automobilistico dell’epoca. Tuttavia, guidarla non era per i deboli di cuore. Priva di assistenze elettroniche, richiedeva una maestria e una concentrazione che solo un pilota del calibro di Berger poteva garantire. Nonostante le sue peculiarità, come la necessità di sporgersi dalla portiera per effettuare manovre in retromarcia e interni tutt’altro che ergonomici, questa supercar era un’icona senza tempo.
Un gesto di ribellione
Ma cosa spinse davvero Berger a sfidare una tradizione così radicata? Forse fu la sua imminente partenza verso la McLaren per la stagione successiva, o forse semplicemente il desiderio di affermare la sua indipendenza in un mondo spesso dominato da regole non scritte. In ogni caso, il suo gesto divenne un simbolo di anticonformismo, una dichiarazione di libertà in un ambiente che spesso impone rigidi schemi di comportamento.
Oggi, questa storia rimane una delle più affascinanti del mondo delle corse, un aneddoto che cattura l’essenza di un’epoca in cui le rivalità tra case automobilistiche non si limitavano alla pista, ma si estendevano a ogni aspetto della vita dei protagonisti. La Lamborghini Countach di Berger non fu solo un’auto, ma un simbolo di sfida e di personalità, un pezzo di storia che continua a ispirare appassionati e piloti di tutto il mondo.
In un settore in cui i numeri e le vittorie spesso dominano la scena, episodi come questo ricordano che ciò che rende davvero grande la Formula 1 non sono solo i risultati, ma anche le storie, i caratteri e le scelte che ne definiscono i protagonisti. E Berger, con il suo spirito indomabile, ha lasciato un segno indelebile nella leggenda delle supercar e del motorsport.
Se vuoi aggiornamenti su Curiosità inserisci la tua email nel box qui sotto:
Ti potrebbe interessare
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/05/wp_drafter_3642949-scaled.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/05/5551780_1637_48c3374e87d98069c2d4eead2970f2de.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/05/tesla-cybertruck-2023-1-scaled.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/05/wp_drafter_3642957.jpg)