General Motors: nel 2020 le auto si guideranno da sole
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L’evoluzione tecnologica dei dispositivi di sicurezza attiva porterà al debutto commerciale di veicoli driverless. Vediamo come.
Il concetto dell’auto che si guida da sola, che non è una novità a livello prototipale (ricordiamo, fra gli esempi più recenti, i Piaggio Porter Electric Power messi a punto da VisLab Parma), potrà essere la prossima frontiera della mobilità di massa. A patto che possa essere abbinato all’auto elettrica. E’ quanto annunciato, in questi giorni, dai vertici General Motors.
L’appuntamento, dichiara Alan Taub, vicepresidente della Divisione Ricerca e Sviluppo di GM, è per il 2020. Fra nove anni, ha anticipato il dirigente del Gruppo durante un intervento all’Intelligent Transport Systems World Congress che si è svolto a Orlando (Florida), il mercato sarà maturo per il debutto di una prima serie di veicoli che si guideranno da soli.
Dalla sicurezza attiva all’autoguida
Il merito, spiega il vicepresidente Ricerca e Sviluppo GM, sta nell’evoluzione in chiave “autonoma” degli attuali dispositivi di sicurezza attiva. Sensori di parcheggio e rilevamento ostacoli durante la marcia, radar, sistemi di comunicazione portatili, di interfaccia tra vetture e fra la vettura e la strada, Gps, fotocamere e videocamere che forniscono informazioni al conducente, ma anche gli stessi computer di bordo. Come dire: grazie allo sviluppo delle tecnologie automotive, gli attuali ausili alla guida e di prevenzione degli incidenti, sarà possibile arrivare a un’efficace modalità di “autoguida”.
E’ il caso, per fare un esempio, del City safety e del Pedestrian Detector sviluppati da Volvo, che secondo due importanti enti USA per la sicurezza (l’Highway Loss Data Institute e il celebre – per la vicenda dei richiami Toyota – Insurance Institute for Highway Safety) sono in grado di ridurre del 27% gli incidenti e del 51% gli urti con lesioni gli occupanti.
General Motors, annuncia Taub, è all’opera per lo sviluppo di alcuni di questi equipaggiamenti di sicurezza per la propria gamma USA. Su Chevrolet Equinox e GMC Terrain, ad esempio, è disponibile il Lane Departure Warning, e il visore di punto cieco fa parte della dotazione di altri modelli della gamma, così come le telecamere per la visione in retromarcia.
I sistemi in fase di sviluppo
Quanto al concetto di partenza, ovvero gli sviluppi tecnologici per la guida autonoma, GM ha allo studio una nuova generazione di sistemi di sicurezza. Vediamone alcuni.
Per GMC Terrain in versione Model Year 2012, è già stata studiata una fotocamera ad alta risoluzione, che trova posto sul parabrezza, davanti allo specchio retrovisore, che permette alla vettura di riconoscere gli altri veicoli e interpretare la segnaletica orizzontale, in modo da avvisare il conducente su possibili collisioni.
Altri dispositivi (che GM ha esposto all’Intelligent Transport System World Congress) riguardano la “comunicazione intelligente” fra veicolo e veicolo e fra veicolo e infrastrutture stradali (strade e segnaletica): queste soluzioni possono essere installate all’interno del veicolo oppure scaricate come applicazioni per tablet o smartphone da collegare in modalità wireless alla vettura.
La guida autonoma, fra i veicoli indicati da Taub, potrà essere applicata, fra i primi esempi in ordine di tempo, alla futura gamma EN-V, la famiglia Electric Networked-Vehicle annunciata nel 2010 come veicoli elettrici funzionanti “in rete” fra loro.
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