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Gasolio alterato: sequestrati oltre 34mila litri in Lombardia

Di Emanuela Termonte
Pubblicato il 14 ago 2025
Gasolio alterato: sequestrati oltre 34mila litri in Lombardia
La Guardia di Finanza sequestra 34mila litri di gasolio alterato: gravi rischi per ambiente e sicurezza, indagini sulle frodi nel settore.

Un nuovo caso di gasolio alterato scuote il panorama della distribuzione carburanti in Lombardia, riportando al centro dell’attenzione il tema della sicurezza stradale e della tutela ambientale. In un’operazione coordinata e meticolosa, la Guardia di Finanza ha effettuato il sequestro carburante più rilevante degli ultimi mesi: oltre 34mila litri di carburante non conforme sono stati bloccati presso un distributore di Vittuone, nel cuore del Milanese. Il blitz, condotto dai militari della Compagnia di Magenta, ha permesso di smascherare una rete di miscelazione illecita che minacciava non solo la regolarità del mercato, ma anche la salute dei motori e la qualità dell’aria che respiriamo.

La scoperta è avvenuta grazie a una serie di controlli mirati, durante i quali le Fiamme Gialle hanno notato alcune anomalie nei documenti di carico e nelle caratteristiche fisiche del carburante. Gli accertamenti sono stati affidati al laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha rilevato un punto di infiammabilità decisamente fuori scala. Un dato, questo, che non lascia spazio a dubbi: la presenza di sostanze estranee come solventi, benzine e perfino oli vegetali esausti, utilizzati per alterare le proprietà del prodotto, è stata confermata dalle analisi.

Il quadro che emerge è quello di una pratica truffaldina, dove la frode commercio si accompagna a rischi gravissimi per i consumatori. La miscelazione di componenti non autorizzati non solo permette di aggirare le accise carburanti – un vero e proprio danno erariale per lo Stato – ma genera anche un prodotto altamente instabile e dannoso. L’utilizzo di questo tipo di carburante può causare guasti ai motori, riducendo la vita utile dei veicoli e aumentando le spese di manutenzione. Non solo: l’immissione di sostanze non regolamentate comporta un aumento delle emissioni nocive, aggravando l’inquinamento atmosferico e mettendo a rischio la salute pubblica.

Non si tratta di un caso isolato. Il settore della distribuzione carburanti è storicamente esposto a tentativi di manipolazione e adulterazione, proprio per la facilità con cui alcune sostanze possono essere introdotte nelle filiere meno controllate. Le forze dell’ordine sottolineano come la miscelazione illecita sia una delle pratiche più insidiose: non solo è difficile da individuare senza controlli tecnici approfonditi, ma può passare inosservata per lungo tempo, arrecando danni silenziosi e persistenti.

L’operazione di Vittuone rappresenta, in questo senso, un campanello d’allarme per tutti gli automobilisti e gli operatori del settore. Le autorità invitano i consumatori a prestare la massima attenzione durante i rifornimenti, a osservare eventuali anomalie nei consumi e nelle prestazioni dei veicoli e a segnalare prontamente qualsiasi sospetto alle forze dell’ordine. La collaborazione tra cittadini e istituzioni è fondamentale per contrastare un fenomeno che, oltre a colpire il portafoglio, può avere ripercussioni devastanti sulla sicurezza stradale e sull’ambiente.

Non va dimenticato, infatti, che il carburante adulterato può alterare il funzionamento dei sistemi di iniezione, aumentare il rischio di guasti improvvisi e, nei casi più gravi, provocare incendi o malfunzionamenti in condizioni di marcia. Un pericolo concreto che interessa chiunque si metta al volante, sia per lavoro che per piacere. Inoltre, l’impatto ambientale è tutt’altro che trascurabile: la combustione di miscele non certificate genera un picco di emissioni nocive, con ricadute dirette sulla qualità dell’aria e sugli equilibri ecosistemici.

La Guardia di Finanza, dal canto suo, rinnova l’impegno nella lotta alle frodi e ribadisce la necessità di mantenere alta la guardia su un comparto così delicato. Le attività di controllo, sempre più sofisticate grazie all’uso di tecnologie avanzate e alla collaborazione con enti di analisi chimica, rappresentano la prima linea di difesa contro la diffusione di carburanti fuori norma. Solo così è possibile garantire un mercato trasparente, tutelare la concorrenza leale e, soprattutto, salvaguardare la sicurezza di chi ogni giorno percorre le nostre strade.

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