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Furbetti del parcheggio: la Mercedes abbandonata all’Oriocenter e il boom di multe

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 28 ago 2025
Furbetti del parcheggio: la Mercedes abbandonata all’Oriocenter e il boom di multe
Oriocenter, Mercedes lasciata in sosta per un mese: 20 multe e insulti. Cresce il fenomeno delle auto parcheggiate abusivamente vicino all’aeroporto di Bergamo.

Non è raro che le cronache locali regalino episodi che sembrano scritti apposta per alimentare il dibattito sul senso civico degli italiani. E così, in questi giorni, una vicenda sta facendo discutere tra i frequentatori dell’Oriocenter, il grande centro commerciale alle porte di Bergamo. Tutto ruota attorno a una Mercedes lasciata da oltre un mese nel parcheggio, coperta da uno spesso strato di polvere e con una sfilza di verbali infilati sotto i tergicristalli. Un caso che, come spesso accade, è diventato il simbolo di un fenomeno ben più ampio: quello del parcheggio abusivo a ridosso dell’aeroporto di Bergamo Orio al Serio.

L’episodio ha tutti gli ingredienti per accendere la curiosità: il proprietario della vettura, probabilmente convinto di aver trovato la soluzione perfetta per risparmiare sulle tariffe dei parcheggi aeroportuali, si ritrova ora a dover fare i conti con una montagna di multe – circa una ventina – accumulate giorno dopo giorno. Una scelta che rischia di trasformare le vacanze in un salasso da oltre 800 euro, senza contare i rischi connessi a lasciare l’auto incustodita così a lungo: sicurezza zero, e la beffa di trovare messaggi ironici da parte dei passanti, che non si lasciano sfuggire l’occasione per un commento pungente, dal classico “pirla” al più raffinato “buon rientro”.

Il fenomeno, però, non riguarda solo il caso isolato del cosiddetto furbetto della Mercedes. Ogni notte, stando ai dati raccolti dalle autorità locali, fino a 300 automobilisti approfittano delle aree di sosta del centro commerciale per evitare i costi dei parcheggi ufficiali dell’aeroporto. Una situazione che ha spinto il sindaco di Orio al Serio, Alessandro Colletta, a intensificare i controlli con pattugliamenti notturni mirati. Risultato? Tra i 50 e i 60 veicoli vengono sanzionati ogni giorno, a dimostrazione di quanto il fenomeno sia diffuso e radicato.

E qui entra in gioco il Codice della strada, che non lascia spazio a interpretazioni: è possibile multare lo stesso veicolo ogni 24 ore, con sanzioni che partono da 29,40 euro se pagate entro cinque giorni, ma che salgono rapidamente a 42 euro in caso di ritardo. Un meccanismo che, almeno sulla carta, dovrebbe scoraggiare i comportamenti scorretti, ma che nella realtà sembra avere l’effetto opposto: molti automobilisti, pur consapevoli del rischio, continuano a considerare la multa come un “male minore” rispetto al costo del parcheggio ufficiale.

Ma il vero nodo della questione non è solo economico. Il sindaco Colletta non usa mezzi termini: “L’utenza è sempre più incivile”, denuncia, sottolineando come la questione vada ben oltre il semplice risparmio. Si tratta di un problema di sicurezza, perché i veicoli lasciati per giorni – o addirittura settimane – senza alcuna sorveglianza diventano facili prede per ladri e vandali. E, a ben vedere, il rischio di trovare l’auto danneggiata o addirittura sparita al ritorno dalle vacanze non è poi così remoto.

Curioso, poi, il dato che emerge dall’analisi dei trasgressori: secondo le autorità, gli automobilisti stranieri risultano più rispettosi delle regole, preferendo affidarsi ai parcheggi ufficiali dello scalo o alle strutture private nei dintorni. Tra i multati, invece, spuntano anche alcuni dipendenti dell’aeroporto, a dimostrazione che il fenomeno non risparmia nessuno, nemmeno chi dovrebbe dare il buon esempio.

Nel frattempo, la Mercedes abbandonata continua ad attirare l’attenzione di chi passa, diventando quasi un’attrazione a sé stante. Ogni giorno qualcuno si ferma a scattare una foto, a lasciare un biglietto ironico o semplicemente a commentare l’ennesima “furbata” all’italiana. E mentre le multe si accumulano, il messaggio che arriva è chiaro: aggirare le regole, alla lunga, non conviene mai. Meglio affidarsi ai parcheggi ufficiali e dormire sonni tranquilli, piuttosto che rischiare di trasformare una vacanza in un incubo fatto di verbali, spese impreviste e brutte sorprese al ritorno.

Questa vicenda, insomma, mette ancora una volta sotto i riflettori il rapporto – spesso problematico – tra automobilisti italiani e rispetto delle regole. Il parcheggio abusivo all’Oriocenter non è solo una questione di soldi, ma anche di rispetto per gli altri e per la collettività. E se il protagonista di questa storia, il celebre furbetto della Mercedes, pensava di averla fatta franca, dovrà ricredersi: le regole, prima o poi, presentano sempre il conto.

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