Ford aumenta i prezzi per i dazi USA: cosa cambia per Mustang, Maverick e Bronco
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La casa automobilistica americana Ford si trova ad affrontare un periodo di sfide significative a causa dei nuovi dazi imposti dall’amministrazione Trump. Questi dazi, che mirano ai veicoli importati dal Messico, hanno portato a un aumento dei prezzi per alcuni dei modelli più popolari del marchio, tra cui il SUV elettrico Mustang Mach-E, il pickup Maverick e il crossover Bronco Sport. Si stima che l’impatto economico per Ford ammonti a circa 2,5 miliardi di dollari, una cifra che l’azienda prevede di assorbire entro la fine dell’anno.
A partire dal 2 maggio, i nuovi listini saranno applicati ai veicoli importati, con le consegne ai concessionari previste per fine giugno. Tuttavia, Ford ha chiarito che i veicoli già presenti nei punti vendita o in fase di trasporto manterranno i prezzi precedenti. Questo approccio mira a limitare l’impatto sui consumatori, nonostante l’aumento dei costi di produzione.
La strategia commerciale di Ford
Nonostante le difficoltà, Ford ha scelto di non trasferire interamente l’onere dei dazi sui propri clienti. Gli aumenti di prezzo, infatti, variano dai 600 dollari per il Bronco Sport Heritage ai 700 dollari per il Maverick XLT AWD. Tuttavia, queste cifre non sono sufficienti a coprire completamente l’impatto dei dazi doganali. Per compensare in parte, l’azienda ha lanciato l’iniziativa “From America, For America”, che prevede sconti dedicati ai dipendenti su diversi modelli delle gamme 2024 e 2025. Inoltre, per incentivare l’acquisto di veicoli elettrici, Ford offre gratuitamente un caricatore domestico di livello 2, supporto tecnico continuo, assistenza stradale e una garanzia estesa sulla batteria.
Ford, che vanta la più alta percentuale di produzione interna tra i grandi costruttori americani (Tesla esclusa), sembra essere in una posizione più solida rispetto ai suoi concorrenti. Solo il 21% dei veicoli Ford venduti negli Stati Uniti è importato, una percentuale significativamente inferiore rispetto al 46% di General Motors. Questo potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo in un mercato reso più complesso dalle tensioni commerciali internazionali.
Il contesto economico globale e le incertezze legate ai dazi hanno spinto sia Ford che General Motors a sospendere le previsioni finanziarie per l’anno in corso. Questo riflette come le tensioni commerciali stiano influenzando profondamente le strategie delle principali case automobilistiche, costringendole a rivedere i loro piani in un mercato in continua evoluzione. Per Ford, l’obiettivo rimane quello di bilanciare l’innovazione tecnologica con la necessità di mantenere competitivi i prezzi dei propri veicoli, garantendo al contempo il massimo supporto ai propri clienti.
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