Ferrari svela sistema a cinque livelli per la prima vettura elettrica
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Quando si parla di Ferrari, si evocano immediatamente emozioni forti, passione e una tradizione fatta di innovazione, stile e, soprattutto, di un’esperienza di guida unica. Ora, con la sua prima vettura elettrica, la casa di Maranello decide di voltare pagina senza tradire il proprio DNA. Un passaggio epocale che, come da consuetudine per il Cavallino, non segue le mode ma punta a riscrivere le regole del gioco, introducendo una gestione della potenza a cinque livelli che promette di far parlare di sé.
L’innovazione, in questo caso, non è solo tecnologica ma profondamente filosofica: Ferrari ha scelto di evitare qualsiasi cambio simulato o artificio acustico, puntando tutto sull’autenticità. Un vero colpo di scena, se pensiamo a quanto molti concorrenti stiano lavorando per ricreare, in modo più o meno credibile, le sensazioni dei motori termici con suoni sintetici e trasmissioni virtuali. A Maranello, invece, si va dritti al cuore della questione: restituire emozioni vere, sfruttando ciò che la tecnologia elettrica offre di meglio.
La chiave di volta di questa rivoluzione è il sistema che permette di modulare la coppia attraverso i già citati cinque livelli. Un’architettura che, come spiegato da Gianmaria Fulgenzi, responsabile dello sviluppo prodotto, consente di replicare la progressione tipica delle Ferrari a combustione, ma senza il peso e la complessità di una trasmissione multi-rapporto meccanica. Qui, ogni scatto in avanti è pensato per offrire un feedback tangibile, capace di coinvolgere il pilota come solo una Ferrari sa fare.
Per rendere tutto ciò possibile, gli ingegneri di Maranello hanno adottato una soluzione tecnica che ha del geniale: un accelerometro posizionato sotto l’inverter posteriore rileva le vibrazioni naturali del motore elettrico, arrivando a monitorare regimi fino a 25.000 giri/minuto. Questi dati, raccolti in tempo reale, vengono poi gestiti da un algoritmo proprietario sviluppato internamente, capace di amplificare le vibrazioni e restituirle come un feedback acustico autentico all’interno dell’abitacolo. Niente trucchi, solo pura tecnologia al servizio della verità sensoriale.
Questa scelta, oltre a eliminare il peso e la complessità di un sistema di trasmissione tradizionale, permette una regolazione della potenza estremamente precisa. Ogni livello dei cinque livelli è stato calibrato per offrire una progressione fluida, ma anche per garantire quel senso di controllo totale che da sempre caratterizza l’esperienza di guida delle vetture di Maranello. Un aspetto che non si limita alle prestazioni, ma si riflette anche sulla sicurezza e sulla maneggevolezza, grazie a differenti tarature della mappatura del motore e dei controlli di trazione.
Naturalmente, una scelta così radicale non poteva che suscitare reazioni contrastanti. Da un lato, i puristi applaudono la coerenza con i valori storici del marchio, sottolineando come l’assenza di suoni artificiali sia un segno di rispetto verso la tradizione. Dall’altro, c’è chi rimane scettico, convinto che senza il classico rombo Ferrari qualcosa andrà inevitabilmente perso. Ma gli ingegneri sono sicuri: un feedback fisico e sonoro basato su dati reali sarà molto più credibile e coinvolgente di qualsiasi effetto artificiale.
Non mancano, ovviamente, alcune incognite: affidabilità e durabilità del sistema, conformità alle normative sul rumore e, soprattutto, la capacità di soddisfare le aspettative di una clientela abituata all’eccellenza assoluta. Senza dimenticare che, ad oggi, Ferrari non ha ancora svelato tutti i dettagli sulla piattaforma tecnica né fornito una data precisa per il debutto commerciale di questa rivoluzionaria vettura elettrica.
Con questa strategia, il Cavallino tenta un equilibrio audace tra innovazione e tradizione: risposta immediata, controllo totale e un’identità sonora che non si piega ai compromessi. Sarà interessante vedere se il sistema a cinque livelli e l’uso dell’accelerometro abbinato all’algoritmo proprietario sapranno davvero replicare l’emozione che ha reso leggendaria ogni esperienza di guida firmata Maranello. Una cosa è certa: ancora una volta, Ferrari sceglie di distinguersi, scrivendo una nuova pagina nella storia dell’automobile senza mai rinunciare a ciò che la rende unica.
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