Ferrari dice addio al cambio manuale, nessun ripensamento: chi lo vuole può usare una classica
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Il tempo scorre anche a Maranello, e con esso cambiano le regole del gioco per chi sogna la perfezione meccanica su quattro ruote. Da oggi, Ferrari mette ufficialmente la parola fine a una delle sue tradizioni più iconiche: la gloriosa cambio manuale sparisce dalla gamma, lasciando spazio a un futuro in cui la tecnologia detta legge e l’innovazione si fa strada senza voltarsi indietro. Non si tratta di una rivoluzione improvvisa, ma di un percorso tracciato da tempo, in cui ogni nuova generazione di supercar del Cavallino Rampante si è avvicinata sempre più alla completa automazione della trasmissione.
L’automatico è meglio
Basta guardare ai numeri: la trasmissione automatica a doppia frizione ha conquistato la scena grazie a prestazioni ormai inarrivabili per il vecchio manuale. La rapidità dei cambi marcia, la precisione millimetrica e l’efficienza energetica fanno sì che il piacere di guida non sia più affidato soltanto all’abilità del pilota, ma diventi un’esperienza orchestrata da sofisticati algoritmi e centraline elettroniche. Oggi, la vera sfida è quella di fondere innovazione e tradizione, senza rinunciare all’anima sportiva che ha reso leggendaria la casa di Maranello.
A pesare su questa scelta, però, non sono solo le ragioni tecniche. Le normative sulle emissioni sono diventate sempre più stringenti, imponendo standard difficilmente raggiungibili con i vecchi sistemi manuali. L’attenzione globale verso la sostenibilità e la necessità di ridurre l’impatto ambientale hanno accelerato un processo che, forse, era già scritto nel DNA delle nuove generazioni di auto ad alte prestazioni. E non è tutto: l’integrazione di sistemi elettronici avanzati, dal controllo di trazione alle modalità di guida personalizzate, richiede un’interazione continua e precisa tra motore e trasmissione, un compito che solo l’automazione può garantire senza compromessi.
L’effetto nostalgia
Certo, la nostalgia è un sentimento difficile da sradicare. Per molti appassionati, il vero piacere di guida risiede proprio nella connessione fisica e sensoriale che solo la leva del cambio manuale sapeva offrire. Quel click metallico, la ricerca della marcia perfetta, il sincronismo tra piede, mano e cuore: elementi che oggi rischiano di appartenere solo al passato. Non è un caso che le Ferrari d’epoca dotate di cambio manuale siano diventate oggetti del desiderio assoluto nelle aste internazionali, raggiungendo quotazioni da capogiro e alimentando il mito di un’epoca irripetibile.
Eppure, il mondo va avanti e Ferrari non può permettersi di restare indietro. Nel panorama delle supercar, la competizione è sempre più serrata e la capacità di anticipare le tendenze è la chiave per mantenere la leadership. L’elettrificazione avanza, le richieste dei clienti cambiano, e la sfida diventa quella di offrire prestazioni sempre più estreme senza rinunciare alla responsabilità verso l’ambiente. In questo contesto, la scomparsa del cambio manuale rappresenta una scelta di coerenza e visione, un passo necessario per garantire che ogni nuovo modello possa essere all’altezza delle aspettative, sia su strada che su pista.
Hamilton lo vorrebbe
Non mancano, ovviamente, le voci critiche. Personalità di spicco come Lewis Hamilton hanno espresso pubblicamente il loro rammarico per la perdita di un elemento così distintivo della guida sportiva. E tra gli appassionati, c’è chi teme che l’automazione spinta possa ridurre l’emozione, rendendo la guida delle future Ferrari un’esperienza meno coinvolgente. Ma la storia insegna che il marchio di Maranello ha sempre saputo reinventarsi, trovando nuovi modi per emozionare e stupire, senza mai tradire la propria identità.
Alla fine, ciò che conta davvero è la capacità di rinnovarsi restando fedeli ai valori di sempre. La fine del cambio manuale non segna la fine del mito, ma l’inizio di una nuova era in cui il piacere di guida si declina attraverso la perfezione tecnologica, la ricerca della massima efficienza e la volontà di continuare a essere un punto di riferimento nel mondo delle supercar. In questo viaggio verso il futuro, Ferrari dimostra ancora una volta di saper guardare oltre, accettando la sfida dell’innovazione senza dimenticare la passione che da sempre la anima.
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