Ferrari 375 Plus 1955: il gioiello di Maranello protagonista alla Monterey Car Week
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Quando si parla di Ferrari 375 Plus, si entra in un territorio dove il mito si fonde con la realtà, e ogni dettaglio racconta una storia fatta di corse leggendarie, tecnica sopraffina e rarità assoluta. È proprio uno di questi rari esemplari che si prepara a catalizzare l’attenzione mondiale durante la prossima Monterey Car Week 2025, un evento che, come da tradizione, richiama collezionisti e appassionati da ogni angolo del pianeta in cerca di autentici capolavori su quattro ruote.
Questa Ferrari 375 Plus del 1955 non è una semplice vettura d’epoca, ma una vera e propria icona. Parliamo di una delle sole sette unità mai prodotte dalla Casa di Maranello, una cifra che già di per sé basta a far battere il cuore agli intenditori. Ma la rarità, in questo caso, non si ferma ai numeri: sotto il cofano pulsa il celebre motore V12 4 9 litri Tipo 113, un’opera d’arte ingegneristica firmata Aurelio Lampredi, il genio che ha saputo interpretare e anticipare le esigenze della competizione ai massimi livelli. Ogni volta che si parla di Lampredi, si evocano pagine gloriose della storia Ferrari, e questa vettura ne è la perfetta incarnazione.
Il fascino di questa 375 Plus si amplifica ulteriormente grazie al suo telaio da corsa Tipo 102, un elemento che rappresenta un autentico unicum nel panorama delle sportive anni Cinquanta. Si tratta, infatti, di una delle sole due unità mai realizzate con questa specifica architettura: la seconda fu destinata addirittura a Re Leopoldo III del Belgio, in una preziosa versione cabriolet. È proprio questa combinazione di esclusività tecnica e storia personale che trasforma la vettura in un oggetto del desiderio assoluto per i collezionisti Ferrari.
Non si può parlare di questa Ferrari 375 Plus senza evocare i nomi che ne hanno segnato la carriera agonistica. Nel luglio del 1955, fu un giovane Carroll Shelby a condurla alla vittoria, lasciando il segno su una delle tappe più emozionanti della sua leggendaria carriera. Shelby, destinato a diventare il creatore della mitica Shelby Cobra, seppe domare la potenza del V12 Lampredi, portando la vettura ai vertici delle competizioni internazionali. E come se non bastasse, anche Ken Miles, il pilota entrato nell’immaginario collettivo grazie al film “Le Mans ‘66”, ha avuto l’onore di stringere tra le mani il volante di questo gioiello, contribuendo ad arricchirne il palmarès e la leggenda.
Il percorso di questa vettura non è stato però privo di ostacoli. Dopo un incidente in pista, la carrozzeria fu affidata alle sapienti mani di Jack Sutton, soprannominato “lo Scaglietti americano” per la sua straordinaria abilità nel modellare l’alluminio e restituire forma e grazia alle vetture danneggiate. È grazie a questo intervento che la 375 Plus ha potuto continuare a raccontare la sua storia, mantenendo intatta la propria anima sportiva e il proprio fascino intramontabile.
Dagli anni Sessanta, la vettura è stata gelosamente custodita in una collezione privata, a testimonianza di quanto sia ambita e rispettata nel mondo del collezionismo. Nei primi anni Novanta, è stata oggetto di un meticoloso restauro che ha permesso di preservare la sua autenticità: motore, trasmissione e assale posteriore sono ancora quelli originali, installati in fabbrica, un dettaglio che fa la differenza agli occhi dei veri intenditori. L’attuale proprietario, descritto come un collezionista Ferrari di fama mondiale, ha saputo mantenere intatto il valore storico e tecnico di questa vettura, proteggendola come si fa con un’opera d’arte di inestimabile valore.
L’apparizione della Ferrari 375 Plus alla Monterey Car Week non rappresenta soltanto un’occasione commerciale, ma si configura come una vera e propria celebrazione dell’eccellenza italiana nell’ingegneria automobilistica. Ogni dettaglio di questa vettura parla di passione, di coraggio e di una visione che ha saputo coniugare velocità, esclusività e maestria tecnica in un unico, straordinario esemplare. Per chi avrà la fortuna di aggiudicarsela, non si tratterà semplicemente di acquistare un’auto, ma di entrare a far parte di una leggenda, di portare con sé un frammento della storia del Cavallino Rampante che continua a emozionare generazioni di appassionati.
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